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ESCLUSIVA TG – Romano: “Nulla è scontato per il Torino con il Venezia, anche se il divario qualitativo è netto”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Francesco Romano

Francesco Romano è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Romano è un ex calciatore che ha militato dal 1989 al 1991 nel Torino e poi nel Venezia dal ‘91 al ‘93. Attualmente è un procuratore sportivo. Con lui abbiamo parlato della sfida di lunedì sera fra le sue ex squadre.

Domani sera il Torino affronterà il Venezia e dopo il pareggio beffa con la Lazio che cosa si aspetta dai granata?

“Sarà una partita complicata perché credo che il Venezia, anche se è una neo promossa, sia una squadra che ha un’idea di gioco ed è ben guidata da Paolo Zanetti per cui penso che il risultato sia incerto. Lo dico perché quando s’incontrano squadre che sono di livello tecnico inferiore, ma sono comunque organizzate niente è scontato. L’ottimo momento del Torino ritengo che possa un po’ andare a cozzare contro quella che sarà la partita, tra l’altro casalinga, del Venezia che nonostante l’inferiorità tecnica potrà disporre di una buona organizzazione e dell’entusiasmo poiché gioca davanti ai suoi tifosi”.  

I numeri dicono che il Venezia ha vinto solo con l’Empoli e perso con Napoli, Udinese, Spezia e Milan, ha segnando tre gol e ne ha subiti dieci. Il divario fra le due squadre sembra netto.

“Certo è netto. Il mio amico Paolo Poggi mi perdonerà, tra l’altro sono contento che faccia parte della responsabilità tecnica di questa società che ho conosciuto e ho avuto modo di capire che le loro metodologie sono veramente all’avanguardia, però il divario tecnico con il Torino è netto. Anche perché il Torino di Juric sta facendo cose interessanti e sono sicuro, avendolo visto al Verona, che il lavoro sarà sempre migliorativo. Comunque anche di fronte a un divario tecnico netto il Venezia potrà, come dicevo, disporre di quell’entusiasmo dato dal riavere il pubblico che conta qualche cosa soprattutto quando si gioca in casa e questo è un valore aggiunto che potrà essere messo sul terreno di gioco, ma onestamente c’è differenza ed è innegabile”.        

Viste le partite fatte in queste prime cinque giornate, qual è il più grande pregio della squadra di Juric?

“E’ una squadra che sa quello che deve fare, è molto aggressiva, che copre e riempie la metà campo degli avversari in maniera completa perché sono tanti gli uomini che vanno a terminare l’azione. E’ una squadra oltre che aggredisce e va a proporsi in maniera collettiva attaccando gli spazi verso la porta altrui in maniera esemplare e questo è pericoloso per il Venezia perché per l’entusiasmo avrà voglia di contrattaccare e il Torino è molto ben organizzato sotto questo punto di vista”. 

E il peggior difetto dei granata quale può essere?

“Mah, adesso è troppo presto per individuare dei difetti. Dal Toro ci si aspetta sempre e comunque che arrivi fra le prime sette-otto del campionato quindi è chiaro che se lotta nella parte destra della classifica è motivo di delusione per cui si vuole vedere sempre il massimo rendimento. Ad oggi non vedo difetti, ma crescita che si è vista nel modo con cui i Toro, nel crescendo di difficoltà degli ultimi tre avversari, ha affrontato le partite. La gara con la Lazio, che ha un ottimo collettivo, lo testimonia. La crescita costante è sicuramente un buon biglietto da visita del Torino”.

Forse il Torino potrebbe diventare più cinico e preciso sotto porta?

“Questo sicuramente, però gli attaccanti ci sono ed è anche gente da gol. Quindi il fatto di arrivare a riempire l’area avversaria in quel modo come fa permetterà agli attaccanti, che sono di grande livello, di segare anche di più. Per il momento però essere più cinici sarebbe importante e il lavoro in settimana si concentrerà anche su questo aspetto”.

Il Torino finora ah segnato quasi esclusivamente nei secondi tempi e sei delle otto reti sono state realizzate dopo il 75esimo. Che significato si può dare a questi dati?

“Oggi le squadre  e i giocatori non sono al top della condizione fisica e quindi, probabilmente, non c’è ancora la possibilità di spargere e dosare nel modo giusto le energie e forse è anche questo il motivo dei gol che arrivano nei finali oppure è solo un caso”.

Anche i cambi, sempre azzeccati di Juric, stanno incidendo sul rendimento della squadra.

“L’anno scorso quando portai Marco Benassi, che purtroppo passò un’annata disgraziata, al Verona non fu una casualità bensì una scelta proprio perché l’allenatore era Juric. Dovendo andare via da Firenze si ragionò con Marco sul dove andare e per strategia tattica scegliemmo il Verona. Ho seguito il Verona per tante partite e ho apprezzato il tipo di gioco e la condizione fisica invidiabile durata per tutto l’anno che aveva la squadra. La scelta era fatta in base alla caratteristiche di Marco che si sposavano, a mio e a suo parere, con le idee di gioco e le strategie di Juric”.

Il Torino dopo il Venezia affronterà la Juventus, il derby potrebbe essere fonte di distrazione dalla gara di domani?

“No, il Torino non può essere condizionato dalla gara con la Juventus per un semplice motivo: il derby si prepara da solo quindi non c’è bisogno di pensarci. I giocatori sanno benissimo che dal giorno dopo la partita con il Venezia si comincerà a pensare alla Juventus. Juric è esperto perché è stato un calciatore per tanti anni ed è un allenatore ormai navigato per cui sa benissimo che in assoluto è quasi più importante come motivazioni la partita con il Venezia del derby. Sembra una stupidaggine, ma è così. Posso garantirlo. Oggi fossi ancora un calciatore sarebbe più complicato preparare la partita con il Venezia rispetto al derby. Anche il fatto che la gara con la Juventus arrivi alla fine di un mini ciclo di gare ravvicinate non incide più di tanto perché alche le altre squadre sono nella stessa situazione ed è quasi un vantaggio dover preparare il derby come partita perché ci saranno le motivazioni e di contro anche le difficoltà visto che si tratta pur sempre della Juventus, anche se è ancora alla ricerca di conferme”.

Il miglior viatico per il derby sarebbe la vittoria sul Venezia, concorda?

“Certo, ma comunque per il Torino non sarà assolutamente una passeggiata affrontare il Venezia. Zanetti come allenatore non ha ancora esperienza di Serie A, ma è bravo ed ha personalità. Sa come parlare ai calciatori. Io professionalmente l’ho visto crescere a Reggio Emilia dove allenava i giovani della Reggiana e poi nel suo successivo percorso che lo ha portato al Venezia e a condurre la squadra in A e devo dire che sta facendo i passi giusti per diventare un ottimo allenatore”.                       


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