ESCLUSIVA TG – Sabato: “Toro più motivato dell’Inter e facendo da subito capire l’antifona può vincere”
Fonte: Elena Rossin
Antonio Sabato è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Sabato è cresciuto calcisticamente nelle giovanili dell’Inter e ha giocato in prima squadra nella stagione 1976-77 e dall’82 all’85 poi ha indossato la maglia granata dal 1985 all’89. Con lui abbiamo parlato della sfida fra le sue ex squadre di oggi alle 18,30.
Sono passati poco meno di nove mesi da quando abbiamo parlato di Torino e Inter, ma adesso rispetto all’andata è tutta un’altra partita con in ballo l’8° posto per i granata che potrebbe voler dire preliminari di Conference League. Cosa pensa delle due squadre?
“E’ una partita che serve all’Inter per magari far giocare chi è sceso meno in campo ed è toppo importate la prossima in Champions trattandosi della finale con il Manchester City e Inzaghi preserverà qualche giocatore che ha qualche fastidio fisico e sicuramente farà un po’ di turnover per far giocare un po’ tutti e non rischiando i probabili titolari del 10 giugno.
Il Torino ha fatto bene in questo campionato con la rosa che ha avuto Juric, arrivare ottavi sarebbe veramente un successo perché è subito dietro le squadre più forti. Una grandissima soddisfazione per la società e soprattutto per il mister che ha lavorato più che bene credendo in questi giocatori”.
La partita è in casa del Torino dove la squadra fa meno bene che in trasferta e la vittoria manca dalla gara con il Bologna del 3 marzo, un problema?
“Sì, ma penso che contino più che altro le motivazioni e quelle dei giocatori del Torino sono superiori a quelle dei nerazzurri, che sicuramente giocheranno la loro partita ma non vorranno farsi male e potrebbero tirare indietro la gamba. Ovviamente faranno la partita, ma senza mettere l’impegno al massimo perché otto giorni dopo si giocheranno un trofeo storico. Ogni giocatore vuole partecipare a quella finale e quindi si gestisce. Che si giochi in casa o fuori le motivazioni dei granata saranno molto superiori e non penso che il fattore campo sarà determinante in questo caso, ma lo sarà lo spirito e appunto le motivazioni che si possono avere”.
I granata faticano un po’ quando devono fare la partita e si presuppone che non sarà l’Inter a farla.
“E’ vero, però l’Inter non è una squadra che aspetta l’avversario ma che attacca quindi alla fine non penso che ci sia il fatto di fare la partita o di aspettare l’avversario. Il Toro non ha niente da perdere, nel senso che ha già fatto tanto e sarebbe un grandissimo successo vincere per cui per questa gara si potrebbe cambiare la mentalità e Juric in base alla formazione che sarà schierata dall’Inter di conseguenza metterà giù la propria con la propria tattica. Come ho detto, non penso che dipenderà dal fare o non fare la partita bensì dalle motivazioni. In queste partite l’aspetto tattico conta poco”.
La Fiorentina ha giocato ieri sera con il Sassuolo e ha vinto quindi diventa persino ininfluente cosa faranno Monza e Bologna, che hanno uno e due punti in meno del Torino, perché i granata hanno un solo risultato utile per l’8° posto: vincere, avendo negli scontri diretti con la Viola fatto quattro su sei punti e nella classifica avulsa sarebbero avanti. La pressione non mancherà.
“Quando si giocano queste partite difficilmente si guarda il risultato degli altri, non lo si prende neanche in considerazione perché quando si va in campo tanto è una partita che devi vincere e lo si sapevano già dalla scorsa per cui i giocatori penseranno a quello che l’allenatore gli ha detto di fare. Non credo che ci sarà questo problema e poi le squadre di Juric non sono attendiste perché giocano, pressano e corrono. Penseranno a quello che ha detto Juric e a fare bene”.
Come si batte l’Inter?
“Con la pressione, con la corsa esattamente come sa fare il Torino che è bravo nell’uno contro uno, nel pressare a tutto campo. Servirà correre e pressare per 90 minuti più recupero e mettersi nelle condizioni di dire all’Inter oggi qui non si passa quindi preservatevi le gambe per la prossima che noi dobbiamo vincere. La partita va incanalata da subito in un certo modo facendo capire all’avversario che vale tanto per noi e poco per voi. Come è visto che l’Inter è già fra le prime quattro e si è assicurata un posto nella prossima Champions e non cambia nulla arrivare secondi, terzi o quarti. Quando l’avversario ti mangia le caviglie ti salta addosso prima o poi pensi “che palle”. L’impegno ci sarà, ma chi ha più fame è più determinato e ha più voglia di fare risultato pieno”.
Nel Torino non ci saranno Radonjic e Lazaro, ma chi può fare la differenza questa sera?
“Vlasic e Sanabria stanno facendo bene, ma alla fine le squadre di Juric sono un collettivo e ci vuole un rendimento sopra la media di almeno 8 giocatori e quando capita di solito il risultato lo si fa, ma se sono solo 4-5 raggiungere il risultato diventa molto difficile. Il Torino si basa sul collettivo e se farà da subito capire l’antifona all’Inter può vincere”.