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ESCLUSIVA TG – Sogliano: “Forse subentra un po’ di tensione negli ultimi minuti per questo il Toro subisce gol nei finali”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Sean Sogliano

Sean Sogliano è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Sogliano da calciatore giocava nel ruolo di difensore e ha indossato la maglia del Torino dal 1994 al ’96 e attualmente è un dirigente sportivo. Con lui abbiamo parlato dell’avvio di stagione dei granata e del problema che hanno di subire gol dall’80esimo in poi.

Il Torino già nello scorso campionato incassava gol nei finali di partite e quest’anno continua, nelle prime 7 partite le reti subite dopo l’80esimo sono state 5 e sono costate 2 punti. Secondo lei, come mai la squadra continua ad avere questa problematica?

“Premesso che parlo da spettatore esterno per cui posso farlo solo in generale non conoscendo le dinamiche interne del Torino, non è facile dare una spiegazione altrimenti avrebbero già trovato una soluzione. Detto che ogni partita ha la sua storia, il Torino ha un modo di giocare molto chiaro poiché con Juric ha un’identità ben precisa impostata anche sul fattore fisico e magari non ancora tutti i calciatori sono in grado di giocare per novanta minuti con l’atteggiamento che richiede il modulo. Penso che l’allenatore ci stia lavorando e poi a volte può esserci una questione caratteriale e visto che i giocatori del Torino vogliono fare qualche cosa d’importante magari subentra un po’ di tensione negli ultimi minuti. Può essere che un paio di volte i risultati siano sfumati alla fine e dopo è diventata una cosa un po’ mentale. E’ difficile da dire. Credo che il Torino sia una squadra che proprio per il suo atteggiamento riesce a vincere alcune partite, però a volte per lo stesso motivo subisce qualche gol, come capita quando si gioca uomo contro uomo, un po’ come accade anche all’Atalanta”.

L’anno scorso la difesa aveva come perno Bremer, quest’anno il brasiliano è andato via e Juric finora ha alternato Buongiorno, il nuovo arrivato Schuurs e può utilizzare anche Djidji e Zima. Forse in questo avvio di stagione non essendoci ancora un centrale dei tre definitivo può influire sulle dinamiche del reparto?

“Di sicuro tutti i giorni l’allenatore durante gli allenamenti valuta questo e poi decide la formazione in base a quello che ha visto in settimana. Juric conosce bene le caratteristiche dei suoi giocatori e quindi decide chi far giocare da centrale. Poi c’è chi pur valido deve ancora entrare nel sistema di gioco per cui prima di decidere definitivamente chi gioca e dove ci vuole ancora un po’ di tempo. E questo avviene a maggior ragione quando si deve sostituire un giocatore che è andato via e che era il centrale difensivo. Anche l’Inter l’anno scorso difficilmente prendeva gol, mentre quest’anno ne subisce di più e ci sono gli stessi giocatori, questo per dire che ci sono delle componenti che solo vedendo gli allenamenti e parlando con i giocatori si possono capire. Questa cosa è impossibile comprenderla da fuori, almeno per me ed è per questo che preferisco parlarne quando sono all’interno e so che cosa succede”.

Spesso il Torino quando subisce gol è per errori individuali, anche questo ha un significato?

“Ovviamente se i difensori non sbagliano mai si prendono meno gol. Ma è normale che nell’arco dei 90 minuti i difensori, come qualsiasi altro giocatore, qualche errore lo commettano. Ci deve poi essere il reparto che aiuta o tampona l’errore individuale, ma alle volte non accade e quindi l’errore del difensore o del portiere risulta decisivo. Se un difensore commette l’errore con la difesa alta magari una pezza è possibile metterla, ma se lo sbaglio avviene vicino o dentro l’area spesso diventa decisivo. E’ come quando l’attaccante sbaglia e non fa gol, ma questo può risultare meno grave rispetto all’errore di un difensore. E’ normale nel calcio”.

Parlando di lei, adesso è in attesa di un ruolo da dirigente: ha già ricevuto proposte?

“Sì qualcuna, ma per il momento nessuna mi ha convinto e allora ne approfitto per vedere partite all’estero e anche in Italia. Vediamo che cosa succederà più avanti”.


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