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ESCLUSIVA TG – V. D’Amico: “Gonzalez può essere un giocatore importante per il Torino”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Vincenzo D’Amico è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. D’Amico, calcisticamente è cresciuto nelle giovanili della Lazio poi è passato in prima squadra nella quale ha militato dal 1972 al 1986, con una parentesi nel Torino nella stagione ‘80-‘81, attualmente è opinionista delle trasmissioni sul calcio della Rai. Con lui abbiamo parlato del mercato del Torino e di Gonzalez appena passato dal club biancoceleste a quello granata.

 

Cairo aveva tracciato i profili dei giocatori da prendere a gennaio, un centrocampista di ragionamento e due attaccanti, uno abbastanza giovane e uno abbastanza esperto e con la testa di Moretti e che sappiano attaccare la profondità come vuole Ventura e sono arrivati Maxi Lopez, Ichazo e Gonzalez. Che cosa ne pensa?

“Probabilmente sono stati presi i giocatori che le casse del Toro consentivano, visto che non c’era la possibilità di ingaggiare Messi e Cristiano Ronaldo sono arrivati questi tre giocatori. Il portiere Ichazo è stato preso perché è andato via Gillet, Maxi Lopez serve per rinforzare l’attacco e il Tata Gonzalez è giocatore importante e se io fossi stato dirigente della Lazio non l’avrei fatto andare via”.

 

Ci descrive chi è il Tata Gonzalez?

“E’ un giocatore che può essere utilizzato in diverse parti del centrocampo e nella Lazio più volte ha fatto anche il terzino a destra quando mancava Konko, quindi direi che è duttile e qualsiasi allenatore lo vorrebbe avere”.

 

Gonzalez che cosa può dare in più al Torino?

“A scanso d’equivoci diciamo subito che non è un giocatore che si spinge molto in avanti, infatti, ha fatto pochissimi gol anche nella Lazio, quindi per quel che riguarda la fase d’attacco non è determinante, in biancoceleste questo spettava a Parolo e Mauri, centrocampisti che chiudono l’azione, e non a lui. Il Tata è un nazionale uruguaiano importante, la sua posizione ideale è quella di mezz’ala destra, sa coprire, ha un buon piede e ha un discreto tiro, anche se non va molto a chiudere l’azione”.

 

Quanto uomo d’ordine può essere in mezzo al campo?

“Non è un centrale di centrocampo regista, ma è un buon incontrista che, come dicevo, ha un buon piede ed è duttile, cosa fondamentale per qualsiasi allenatore”.

 

Gli otto risultati utili con le tre vittorie consecutive finali vogliono dire che il Torino ha trovato un suo equilibrio e forse anche per questo motivo i rinforzi sono stati inferiori alle attese?

“Il filotto positivo è iniziato prima dell’arrivo dei nuovi giocatori, quindi può aver influito sulle scelte del mercato. Credo che il Toro sia in una posizione di classifica che in questo momento gli compete perché prima la classifica era bugiarda, ma non penso che si possa sognare chissà quale traguardo perché, in tutta franchezza, ci sono squadre più attrezzate per arrivare in Europa, però questo è un campionato dove il Toro può togliersi delle soddisfazioni e non fare penare troppo gli straordinari tifosi che hanno il vecchio cuore granata”.

 

Il prossimo avversario sarà il Verona che sulla carta è una squadra alla portata, quindi il filotto positivo potrebbe essere prolungato oppure, come qualcuno teme, si è arrivati vicini al punto che prima o poi s’interromperà?

“La sconfitta arriva prima o poi per tutti, ma spero che per il Toro sarà decisamente poi. Il Verona certamente è una squadra abbordabile, che gioca un buon calcio, ma che non è la formazione dello scorso anno, quindi direi che il Toro può allungare il filotto positivo considerando che è senz’altro superiore al Verona”.

 

La convince la nuova coppia d’attacco formata da Quagliarella e Maxi Lopez?

“Quagliarella è senza dubbio un elemento fondamentale in attacco, Amauri era arrivato circondato dall’entusiasmo e accolto alla grande dai tifosi, ma se si è reso necessario l’acquisto di Maxi Lopez credo che tanta fiducia in lui non ci fosse. Indubbiamente, come dicevo prima, Maxi Lopez era l’attaccante migliore che si potesse prendere stante i budget del Torino”.

 

Che cosa ci si può attendere dal Torino da qui a fine stagione?

“Una seconda parte di campionato tranquilla dove potrà togliersi diverse soddisfazioni, però credo che quello del Toro sia un po’ un limbo perché non può sognare, ma come contro altare può stare tranquillo per quel che riguarda la lontananza dalla parte bassa della classifica”.


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