ESCLUSIVA TG – Vanigli: “Il Toro ha risultati altalenanti, ma alla lunga ne verrà fuori alla grande”
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Richard Vanigli è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Vanigli, grande tifoso del Toro, è il vice allenatore del Tuttocuoio il cui mister è Cristiano Lucarelli e nello staff c’è anche Alessandro Conticchio, da calciatore ha militato nell’Empoli dal 2004 al 2008. Con lui abbiamo parlato della partita di questo pomeriggio fra la sua squadra del cuore e quella del suo recente passato da giocatore.
Come nasce il suo tifo per il Torino?
“Da piccolo in tenera età, un mio zio era un grande tifoso del Toro ed io stavo tanto tempo con lui e ho sempre sentito parlare dei granata, sono cresciuto a pane, Toro e calcio, quindi ne sono tifoso posso dire da sempre, con gli anni la fede è rimasta intatta. Non sono mai riuscito a diventare un giocatore del Toro, ma sono sempre rimasto legato alla maglia granata. Le partite che ho giocato contro il Torino sono state particolari e non sono mai stato fortunato perché le ho sempre perse, anzi ne ho vinta solo una con l’Empoli in serie B, ma, credo, in tutte le altre di aver preso scoppole (sorride, ndr). Da calciatore avversario mi spiaceva perdere, ma da tifoso del Toro ero contento per la vittoria, ho vissuto queste partite sdoppiandomi a metà”.
Passiamo alla partita fra Empoli e Torino, a inizio stagione in pochi pensavano che i toscani avrebbero fatto così bene, erano, infatti, andati via Sarri e alcuni giocatori, ma oggi la squadra è ottava, mentre per il Torino dopo un avvio molto positivo ci sono stati infortuni e il gioco come la personalità non sempre hanno convinto e la situazione è diventata meno rosea di quanto ci si poteva aspettare. Come vede lo scontro diretto fra queste due squadre?
“A Empoli non si aspettavano di essere a questo punto del campionato in una tale posizione in classifica, questo anche da parte degli addetti ai lavori della società e sicuramente stanno facendo una stagione sopra le aspettative. La serie A è micidiale e non ci si può mai cullare, però credo che a Empoli siano arrivati a questo perché è cresciuto a livello mentale l’atteggiamento della società e poi di conseguenza della squadra e dell’allenatore nuovo, quindi penso che da qui alla fine della stagione possa cambiare poco il percorso dell’Empoli. Chiaramente se dovesse continuare così può lottare per l’Europa League e i risultati stagionali potrebbero essere veramente entusiasmanti, sono convinto che il girone di ritorno si discosterà di poco da quello d’andata.
Per quel che riguarda il Toro, in estate sono arrivati tanti giovani di prospettiva e in tutte le categorie, figuriamoci in serie A, quando si lavora con i giovani ci possono essere alti e bassi. E’ quello che avvenuto, la squadra è partita molto forte poi alle prime difficoltà qualche giocatore di maggiore esperienza non è riuscito a fare sì che il momento negativo terminasse subito così si è protratto. Vedo spesso giocare il Toro e secondo me il grande valore aggiunto è l’allenatore, l’ho avuto a Lecce nel 1996, sono passati tanti anni, ma è un mister che porta sempre qualche cosa alla squadra, tanto è vero che la sua filosofia rimane sempre la stessa ovunque vada. Purtroppo quando viene a mancare un giocatore di maggiore spessore si nota, però, con la mentalità che Ventura inculca alle sue squadre al di là di tutto i risultati prima o dopo arrivano, in più il Torino deve recuperare la gara con il Sassuolo. Finora i risultati, che sono figli delle prestazioni, sono stati altalenanti, però alla lunga sono convinto che il Toro possa venirne fuori alla grande, la classifica è molto corta soprattutto nella parte centrale e adesso affronterà oggi l’Empoli e poi Frosinone, il recupero con il Sassuolo, Fiorentina e Verona, partite difficili, ma con la giusta mentalità anche nel giro di poco i granata in classifica potranno collocarsi in una posizione più tranquilla. M’immagino che tutti i tifosi vorrebbero vedere i propri beniamini nelle parti alte della classifica e non nel lato destro, infatti, appena si scivola un po’ giù sale la preoccupazione e c’è un minimo di polemica perché i tifosi sono ambiziosi e vorrebbero vedere sempre il Toro in alto, ma credo che con l’aiuto di tutti e soprattutto dei tifosi, che avranno una voglia di rivalsa dopo le ultime tre sconfitte, Juventus in Coppa Italia, Udinese e Napoli, ci sia la possibilità di risollevarsi e fare bene. Il Torino affronta l’Empoli che è un avversario ostico, però, credo che possa, come dicevo, fare bene oggi”.
Tra Empoli e Torino ci sono cinque punti di differenza, i granata devono recuperare una gara, ma il divario non è così minimale. Questa differenza è reale o dovuta a circostanze?
“E’ dettata dai risultati altalenanti del Torino, che non ha fatto punti in alcune gare dove avrebbe meritato, invece, l’Empoli ha quasi sempre mantenuto la stessa marcia, al di là dell’ultima sconfitta con l’Inter. A livello di risultati l’Empoli è più costante e forse questi cinque punti di differenza sono dovuti a questo”.
Siamo in epoca di calciomercato, nomi di giocatori che potrebbero andare via, su tutti Maksimovic e Gazzi, e tante voci di nuovi che sono accostati al Torino. Lei che idea si è fatto?
“Non è che non voglia rispondere, ma capisco di più chi vive lo spogliatoio e se il presidente ha detto che la società è orientata verso un centrocampista e un attaccante ci sarà un motivo. Da allenatore, anche se non mi piace, guardo alle volte i freddi numeri e le statistiche alla lunga dicono quel è l’andamento reale di quello che è successo. Non dico che a livello di attaccanti quelli che ci sono adesso non hanno fatto il loro, ma i numeri dicono Quagliarella cinque, Baselli che è un centrocampista quattro e Maxi Lopez tre e Belotti uno. Si guarda sempre alla finalità e il Toro ha un grande gioco, alle volte qualcuno dice che è stucchevole, ma Ventura fa giocare la squadra ed è evidente che poi ci vuole il finalizzatore, ma è anche vero che gli attaccanti con il mister lavorano tanto e magari in zona gol a volte lasciano qualche cosa. Sinceramente, non so se prendendo un attaccante, tanto per averne uno in più o uno diverso, la situazione cambierebbe, il gioco del mister coinvolge tutti quanti ed è abbastanza corale. E’ logico che debba essere un acquisto mirato e con uno in più di una certa qualità potrebbero arrivare altri risultati, o comunque soffrire un po’ meno di qui alla fine del campionato. Il mercato può ritorcersi contro perché il Torino non è l’Empoli, per fare un esempio, e ogni giorno c’è un nome nuovo che è accostato ai granata e a livello di spogliatoio e di tensione nervosa questo mese sarà particolare e potrà pesare, dovranno essere bravi i giocatori a non farsi distrarre da tutto questo, ma l’allenatore sa il fatto suo e saprà tenere il gruppo, anche se non ci si può isolare totalmente”.
Forse ancor più di un attaccante serve un centrocampista per dare maggiore spessore a un reparto dove ci sono tanti giovani, Acquah, Benassi, Baselli, Obi, Prcic e Zappacosta che avrebbero bisogno di una guida che li metta nelle migliori condizioni per fare bene?
“La squadra avendo tanti giovani e pochi elementi di carattere un uomo di spessore a centrocampo, che detti i tempi e imposti il gioco, potrebbe essere utile così da coadiuvare e rinforzare anche calciatori esperti come Glik e Quagliarella. Sappiamo come gioca il Toro, parte da dietro, fa molto gioco con i difensori però poi quando si arriva in mezzo al campo capita che fatichi, quindi gente con un certo carisma può dare il quid in più. Questo è quello che si può dire da fuori, ma bisognerebbe conoscere molto bene la situazione all’interno dello spogliatoio, ma è logico che un giocatore di una certa caratura nella zona nevralgica del campo potrebbe essere un’arma in più per il mister”.
Dove s’immagina il Torino a fine stagione?
“Considerando la classifica corta e questo mese di gennaio che è particolare, non è da escludere che il Toro possa lottare per un posto utile per l’Europa League perché si parla di quest’obiettivo per Milan, Sassuolo Empoli e Lazio che oggi hanno 29-27 punti. E’ indubbio che davanti al Torino ci sono tante squadre, però questo sarebbe un obiettivo importante e per i tifosi del Toro è il minimo sindacale arrivarci, ma non è così facile e in serie a non è semplice mantenere una continuità di risultati, indispensabile per un traguardo si questo tipo. Vediamo, mi auguro che quello che non c’è stato finora, la continuità di risultati, possa esserci nella seconda parte del campionato. Il Toro ha tutte le qualità per riuscirci, da tifoso lo spero e da uomo di calcio credo che fra le prime dieci il Torino ci potrà arrivare, ma se non arriverà in Europa League non sarà assolutamente un fallimento. Parlo con Cristiano (Lucarelli, ndr) e Alessandro (Conticchio, ndr), che nel Toro hanno giocato, e so benissimo che a Torino l’obiettivo minimo per i tifosi è arrivare tra le prime quattro perché il Toro se lo merita, la tifoseria è importate, però essendo un allenatore e vivendo tante situazioni, che magari al di fuori non si sanno, capisco che non è così semplice. Quindi da tifoso dico che spero che il Toro arrivi almeno all’ottavo posto e se non dovesse riuscirci pazienza non è un fallimento, anche perché l’allenatore cerca sempre di far giocare la squadra. Quando si vede in campo il Torino si capisce che c’è un’idea precisa del gioco ed è successo anche l’altra sera a Napoli. E’ stato un peccato aver perso e pur con le difficoltà che ha avuto il Torino ha sempre ricercato il gioco, i risultati alle volte sono frutto del caso e degli episodi, ma la squadra non rinuncia mai a giocare la palla e questo è comunque l’obiettivo. Arriveranno tempi migliori e magari la società farà investimenti diversi e si potrà ambire ad altre posizioni”.
Visto che non è mai arrivato da giocatore al Torino potrà farlo da allenatore.
“O mio Dio, magari! Sarebbe stato realizzare un sogno giocare nel Toro e allenarlo sarebbe altrettanto”.
Diciamo che sta facendo la gavetta e si sta preparando.
“Assolutamente sì, la gavetta la sto facendo e anche noi abbiamo le nostre belle gatte da pelare, il campionato è molto equilibrato e dobbiamo stare attenti a tutto, ai minimi particolari. Sicuramente è bene fare la gavetta in Lega Pro e in altre categorie poi magari realizzerò il mio sogno”.