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Ferrero: "Ciuccariello? Ha peccato di ingenuità"

di Marina Beccuti

Stefano Ferrero di Srweb ha fatto il reporter su Mister X, andando a scovare figli e abitazione del novello candidato alla poltrona del Torino, che difficilmente potrà coronare il suo sogno.


Che idea ti sei fatto di Raffaele Ciuccariello?

Chiaro che è stata tanta la delusione quando è stato svelato che chi voleva il Torino non era un grosso nome che tutti si aspettavano. La presentazione ha avuto il sapore della farsa, ma io mi sono fatta un’altra idea. Ciuccariello è stato ingenuo perché lui i soldi li ha ereditati davvero e ci teneva a fare qualcosa per il Toro, sua squadra del cuore e anche per la città di Torino, che l’ha accolto quarant’anni fa. Il fatto è che nel mondo del calcio si agisce in modo diverso e che non basta comprare una squadra, ma poi bisogna gestirla e per fare bene ci vogliono molti anni.


Dunque dietro di lui non ci sarebbe nessun personaggio importante che l’ha usato come prestanome.

Direi di no, sono andato a Envie, nel paese dove vive in un appartamento del castello. Ho avuto occasione di parlare con i vicini di casa i quali non si sono mai imbattuti in personaggi famosi.


Ma è davvero figlio del re come dicono?
Pare proprio di sì e se l’eredità dovesse riguardare davvero i Savoia i soldi sarebbero tanti, anche perché ufficialmente la verità non sarà mai di dominio pubblico. Comunque non è leggenda ma verità che il re si fermò a Lucera, cittadina dov’è nato Ciuccariello.


I figli sono d’accordo che il padre spenda parte dell’eredità per comprare il Toro?
Tutti d’accordo non credo, anche perché su otto non tutti sono tifosi granata o appassionati di calcio.


Cairo però non venderà…
Direi di no, il presidente potrebbe vendere solo a fronte di un grosso personaggio che abbia tutte le credenziali in regola. Vendere a Ciuccariello non sarebbe una bella uscita di scena.


Tutto questo però ha compattato l’ambiente con Cairo.
Non è proprio così, perché se c’erano così tante aspettative su Mister X, vuol dire che i tifosi speravano in un grosso imprenditore che potesse togliere finalmente il Toro da questa difficile situazione in cui si trova da tre anni a questa parte, parlo di classifica.


Tornando al calcio, credi nella salvezza?
Sì, perché la formazione del Torino è superiore delle squadre da bassa classifica, non so cosa sia successo perché si trovi in questa situazione così difficile. Se trova la vittoria tutto può cambiare. Non darei per scontato che Catania e Siena siano già salvi, dunque tutto è ancora in discussione e poi c’è uno come Foschi che è una garanzia.


Sei d’accordo con Novellino che dice che, da quando c’è lui sulla panchina granata, le cose sono migliorate?
Non proprio, anzi io farei una proposta. De Biasi sarebbe utile in panchina per le gare casalinghe, con lui il Toro giocava meglio. Novellino è più adatto alle gare esterne, dove la squadra appare più equilibrata. Dunque si potesse fare una staffetta tra i due si risolverebbero alcuni problemi.


Cosa pensi della bocciatura di Rubin?

A dire il vero non ha sempre giocato bene con continuità. Si fa presto a dire che è nata una stella, ci vuole tempo per capire il valore di un giocatore. Ogbonna sta dimostrando di fare meglio in questo periodo.

 

L'intervista completa a Radio Beckwith questa sera alle 19,30


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