Gerolla: "Longo può fare il salto di categoria. E' il miglior allenatore per il Toro"
Fabrizio Gerolla, giornalista sportivo che da anni segue il Toro, ma non solo, tutto il calcio italiano, voce ufficiale granata ai tempi di Franco Cimminelli, è stato intervistato da Radio Beckwith in collaborazione con TorinoGranata, per parlare dell’imminente derby torinese.
“A dire il vero sono preoccupato perché la Juventus è davvero forte, però c’è sempre da ricordare che è una partita a sé, i novanta minuti più importanti della stagione. Bisogna avere un grande spirito per un derby importante”, ha detto il giornalista che ogni settimana parla del campionato nella trasmissione Sport Weekend in onda su Radio Grp.
Non si può non parlare della situazione di Ventura: “Sono settimane che lo dico, che lo critico, non perché sia un cattivo allenatore, è una grande persona ed un ottimo tecnico, che ha fatto bene, ma adesso il ciclo è finito. Io penso che ci vuole coraggio e lasciare a fine stagione. Ci vuole un allenatore nuovo. Il Toro quando scende in campo ormai tutti conoscono come gioca, bisognerebbe anche cambiare modulo in corsa qualche volta, per uscire dall’impasse che si viene a creare”.
Chi possono essere gli uomini derby? “Immobile e Glik. Possono fare la differenza, anche se ci vuole tanta volontà da parte di ogni singolo, sperando anche di non vedere più le “padellate” del passato, sperando di vedere il Padelli degli ultimi tempi. Purtroppo il problema di questo Toro è la mancanza di un centrocampista alla Dossena, per fare un esempio”.
Intanto Quagliarella alla Sampdoria è tornato a segnare: “Conosco Fabio fin da quando era nelle giovanili. Sono dispiaciuto che sia andato via, è successo quel fatto a Napoli, i tifosi hanno iniziato a contestarlo, ma credo che fosse ancora utile alla causa granata”.
Chi vedresti come successore di Ventura? “Uno giovane che conosca l’ambiente, uno come Roberto Stellone per esempio. Moreno Longo? E’ uno degli allenatori più forti che ci siano, firmerei subito per il suo arrivo. In fondo anni fa successe con Camolese, che passò dalla Primavera alla prima squadra facendo bene. Non credo sia così necessario farsi le ossa altrove, allenare i giovani è più difficile dei senior”.
Il segreto per giocare un buon derby? “Mordere le caviglie agli avversari, grande carattere e giocare come gli ultimi minuti di Genova”.