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Il "Sarrismo" come filosofia di un calcio diverso. E arriva sempre l'omaggio a Superga

di Marina Beccuti

Mancano poche ore alla grande sfida scudetto di questa sera, che vede la Juventus sfidare il Napoli, sotto di quattro punti. Inutile dire che tutta l'Italia non bianconera tifa per i partenopei. Ma non è solo una questione di andare contro al potere, bensì di stare dalla parte di chi intende il calcio uno sport semplice e passionale, dove si vince e si perde senza cercare vie di fuga al di fuori del campo.

Si sta creando una nuova filosofia di calcio, il "sarrismo", dal suo allenatore, Maurizio Sarri, uno che non pensava di arrivare a questi livelli quando faceva l'impiegato di banca. Poi è arrivato l'Empoli e adesso il Napoli, in futuro potrebbe anche giungere una squadra straniera. Perchè il tecnico, nato a Bagnoli da genitori fiorentini, poi tornato in Toscana, cuore diviso tra la passione viola e quella per gli azzurri, è un uomo in primis, con le sue debolezze, la sua sincerità, il non essere allineato a nessun credo, ma libero di essere se stesso. Di dire quello che gli passa nella testa, arrivando anche ad essere qualche volta scurrile e maleducato, ma sempre senza usare la menzogna o quell'omertà tipica del calcio, di non esprimere opinioni per paura di essere accantonato. 

Non è una novità che Sarri piace ai tifosi del Toro (ovviamente senza per questo mettere in discussione Walter Mazzarri), proprio per quelle caratteristiche prima elencate, perchè il Comandante, ogni volta che viene a Torino, sale al Colle di Superga per rendere omaggio ai caduti del Grande Torino, che per lui è un dovere.

Il Sarrismo è anche il nome di un account su Twitter, che ha scritto una cosa bellissima sul social network: "Qualcuno vuole far passare l’idea che, se non si vincesse stasera, il Comandante e i suoi uomini rimarrebbero inesorabilmente soli. Ma chi ha risvegliato questa passione, chi ha acceso questo fuoco, chi ha alimentato questo sogno non conoscerà mai solitudine".

Una bellissima frase da memorizzare per tutti i tifosi "puri" di calcio. A chi piace giocare le partite, viverle con intensità, se poi si perde pazienza, l'importante è divertirsi.


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