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La bella favola dell'Alessandria, il sogno del ritorno nel calcio che conta

di Marina Beccuti

L'Alessandria calcio, per chi non lo sapesse, è stata in serie A per tredici anni, nel periodo compreso tra il 1929 e il 1960 e ha in Gianni Rivera il suo campione per eccellenza, cresciuto proprio tra le fila dei grigi, si mise in mostra fino ad arrivare al Milan ed in Nazionale, vincendo anche un Pallone d'Oro. Le vicende del calcio piemontese, le cui risorse in pratica furono impegnate quasi tutte a far grande la Juventus, con il Torino in scia (ma molto distante negli anni passati), hanno fatto sì che squadre storiche come l'Alessandria appunto, la Pro Vercelli ed il Novara, finissero nelle serie minori per rimanerci, tra fallimenti e rinascite, ad eccezione del Novara, che ebbe la soddisfazione di vivere una stagione in A nel 2011/2012, retrocedendo immediatamente.

Oggi l'Alessandria, allenata dall'ex granata Angelo Gregucci, un anno solo al Torino, nel '93/'94, 24 presenze ed un gol, è la bella realtà del calcio piemontese. Per lei conta l'impresa di aver battuto il Genoa (ed in precedenza aveva fatto fuori anche un'altra formazione di A, il Palermo) ed essere entrata nei quarti di finale della Tim Cup, dove se la vedrà con l'altra novità, lo Spezia, che ha battuto la Roma. L'Alessandria martedì sera è uscita tra gli applausi della curva genoana, in quello che poteva essere anche un piccolo derby, in quanto la città piemontese confina proprio con il capoluogo ligure (e gli alessandrini danno maggiore attenzione più a Genova e Milano che a Torino). Un successo meritato che fa anche un po' riflettere perchè mai come quest'anno non ci sono partite scontate, sia in campionato che in Coppa Italia. Indubbiamente il calcio nostrano è in ribasso e i grandi campioni preferiscono altre piazze, però il bello sta proprio in questa incertezza di risultati, dove chiunque può sognare l'impresa. Sarebbe bello rivedere l'Alessandria in serie A, giocare nel mitico Moccagatta, che ricorda un po' il vecchio Filadelfia (le riprese fatte nei vari film dedicati al Torino sono state fatte proprio allo stadio alessandrino per dare un'immagine similare al Fila), mettendoci la grande determinazione che i suoi tifosi non hanno mai perso. La svolta si è avuta nel 2013 quando l'Alessandria è stata acquistata dall'imprenditore torinese Luca Di Masi, proprietario delle boutique Olympic.

Il giovane presidente sembra avere le idee chiare e l'ambizione giusta per riportare i grigi almento in serie B, anche perchè la A è un passo che necessita di massimi investimenti ma, se sono riuscite a giocare nella massima serie Frosinone e Carpi, sognare l'Alessandria in A non è di certo un'utopia e siamo certi che al presidente Urbano Cairo farebbe un gran piacere giocare il derby piemontese con la squadra della sua città di nascita.


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