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Mario Patrignani, vorrà Cairo ricalcare le orme di Ferruccio Novo?

di Marina Beccuti
Fonte: Mario Patrignani Presidente TC Pesaro

Il 25 maggio 2017, dentro il Filadelfia risorto. Chiudo gli occhi e lì a pochi passi LORO mi si materializzano. Ecco Bacigalupo tra i pali, Maroso sulla fascia e il guerriero Mazzola che fa a fette gli avversari in ogni parte del campo. Mi sembra di toccarli. Brividi!. Poi riapro gli occhi e sono in mezzo a migliaia di cuori granata che ancora non ci credono: il Fila è rinato. I soliti orrendi poteri forti ne avevano decretato la distruzione. Al posto del tempio sacro degli invincibili, nei loro piani,  avrebbe dovuto sorgere un supermercato con la vendita di detersivi, calzini e preservativi. Volevano la fine del Toro, perchè il Toro senza il Fila sarebbe stato per sempre un "robo qualunque".

Invece  il grande popolo granata  ha vinto, ha stravinto e può continuare a coccolarsi lì lo squadrone che pochi giorni prima aveva esaltato nel mistico pellegrinaggio a Superga, dove il Grande Torino è stato proiettato nella leggenda immortale.  
Il creatore, il padre, l'artefice di quel Grande Torino ha un nome: Ferruccio Novo. Pur senza essere un nababbo comprava i campioni  e poi se li teneva ben stretti. Se avesse venduto un anno Maroso, un anno Loik, un altro Mazzola, addio Grande Torino. Immancabilmente si dirà: "ma erano altri tempi". Non è vero. Anche allora c'erano i grandi potentati economici, dall'Inter che ci stava insidiando Valentino Mazzola, promettendogli un ingaggio quadruplo rispetto al Toro, al Milan e alla seconda squadra di Torino  che scoppiava di rabida invidia.  Ma il grande Ferruccio  teneva duro, perchè voleva un Toro sempre piu' forte. Senza Ferruccio Novo non ci sarebbe stato il grande Torino!

 E il Toro oggi deve ripartire da Lui  (giù le mani dai nostri campioni), per il definitivo salto di qualità.

Oggi, col magico Fila resuscitato, il rinnovato entusiasmo di Cairo dovrà portarlo a costruire un Toro degno del glorioso passato. E allora non dovremo vedere più tutte quelle cessioni eccellenti del passato, nè clausole pro-scippo per farci soffiare i migliori. I CAMPIONI DEL TORO DEBBONO RIMANERE AL TORO.

Garanzia di questo auspicato nuovo slancio verso un grande futuro è stata la benedetta riconferma di Mihajlovic, un uomo da subito immedesimatosi nei nostri valori granata, con cui la società si è impegnata nella costruzi8one del grande Toro del futuro.

C'è tutto per il grande salto: le ambizioni, la disponibilità economica e le capacità.

Vorrà Cairo essere, oltre a un grande imprenditore, anche un grande presidente? E, per diventarlo, vorrà ricalcare le gloriose orme del grande Ferruccio Novo?


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