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Milito: "Kouame non riempie l'area, ma si può passare all'attacco in gruppo"

di Redazione TG

Per rapporto qualità-prezzo, conoscenza della Serie A e fattibilità dell'operazione non c'è dubbio che Christian Kouame sia la soluzione più fattibile per rimpolpare il reparto avanzato del Toro. Tra i tifosi permangono molti dubbi, ma l'osservatore ed intermediario di mercato Davor Milito, ai microfoni di Torinogranata.it, ha fornito una chiave di lettura interessante:

Ha caratteristiche di profondità simili a Zapata? In cosa differisce dal colombiano?

“C'è da dire che Kouamé e Zapata sono giocatori completamente diversi e dal background di posizioni occupate in campo non paragonabili. In primis l'ivoriano non è mai stato un grande goleador, e quando ha rivestito il ruolo di attaccante ha sempre avuto le caratteristiche di legare il gioco. Conta che in carriera ha rivestito questa posizione soprattutto nelle stagioni '17/'18 al Cittadella in B, '18/'19 con il Genoa e '21/'22 all'Anderlecht. Risultato: 105 presenze e 29 gol... uno ogni 3.6 partite. Zapata sfrutta la profondità per attaccare la porta, è più centrale, più animale da area di rigore, che allo stesso tempo si sa rendere utile a centrocampo per proteggere palla e far salire la squadra. Mentre se si guardano anche le heat maps stagionali di Kouamé, quest'ultimo gira molto per il campo, occupando spazi più che sfruttando la verticalità. Poi ovviamente si parla di un giocatore di gamba, quindi a spazi aperti può creare pericoli importanti. Dovendo riassumere Zapata e Kouamé sarebbero complementari invece che aut-aut”.

Come può integrarsi con Vlasic, Karamoh e Sanabria?

“Sulla carta con tutti questi tre giocatori creerebbe un problema: sguarnirebbe l'area di rigore. Problema che tra l'altro è endemica del Torino dopo l'infortunio di Zapata. D'altro canto può comunque giocare con tutti e tre se però viene costruita una trama offensiva adeguata, con movimenti ad aprire le maglie difensive avversarie creando spazio per gli inserimenti dei centrocampisti, anche se il Torino come incursore ha solo Ilic ad ora. Anche la soluzione degli esterni di centrocampo a piede invertito potrebbe essere valida, ma né Sosa, né Vojvoda, né Lazaro, né Pedersen hanno la qualità per farlo. Una cosa però mi stuzzica particolarmente: in un ipotetico 4-4-2 avere Lazaro come esterno di centrocampo a destra, un Karamoh largo a sinistra a piede invertito ed una cintura mediana di sostanza e qualità con Ricci e Ilic. Questi ultimi giocherebbero anche in verticale, con il serbo che attacca gli spazi e l'italiano che viene incontro al pallone, Karamoh taglierebbe in mezzo ma avendo spazio davanti a sé per sprigionare la sua corsa e a destra si avrebbe Lazaro che equilibra la squadra e giocando sul suo piede forte, non dovendo percorrere tutta la fascia, potrebbe incrementare il suo dato sugli assist serviti arrivando sul fondo con maggior lucidità. Giocando di movimenti e posizioni allora in avanti Vlasic e Kouamé potrebbero essere spine nel fianco, non tanto individualmente, quanto di collettivo. Si attacca in gruppo e in modo ragionato per sopperire alla macchina da gol che è Zapata”.


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