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Modena, Pasquato: "Oggi sarà una partita dura"

di Raffaella Bon

Cristian Pasquato è uno dei giocatori finiti sempre in copertina in questo inizio del campionato cadetto. L'attaccante, scuola Juventus, sta trascinando il Modena con i suoi calci di punizione e si candida ad un posto nella rosa del club bianconero per le prossime stagioni. In questa intervista il giocatore ci parla di tutta la sua vita e della partita di oggi contro i granata.

Partiamo da oggi che partita ti aspetti?

Una partita dura, al Torino mancano giocatori importanti Bianchi e Iunco, ma sappiamo che è una squadra formata da grandi giocatori. Ma se noi giochiamo come le ultime volte potremmo metterli serimanete in difficioltà.

Certamente tutti si aspettavano un Torino favorito, ma è un pò la delusione?

Questo è un campionato strano, nessuno poteva immaginarsi il Novara primo in calssifica invece. Certamente non è facile all'inizio quando cambi compagni ed allenatore, devi trovare un attimo la quadratura.

Torino legato a Bianchi?

Il Torino certamnete non può fare a meno di Bianchi, ma ripeto ha altri giocatori importanti che sanno fare gol.

Ti aspettavi una partenza così?
Non me l'aspettavo, ma ci credevo. Mi sarebbe piaciuto, anche perché negli scorsi anni ho segnato davvero poco. Sono contento di questa partenza, ma vorrei ancora di più da me stesso perché so che, a parte i gol, posso fare molto di più.

Hai già superato il bottino dello scorso anno. Cos'era successo?
Lo scorso anno tiravo in porta e prendevo pali e traverse. Ho segnato due gol e preso nove legni. Quest'anno ho raddrizzato un po' la mira.

Ti senti anche più maturato?
Un po' sì. Credo che ogni anno un giocatore debba crescere per confermarsi in campionati così difficili.

Ti sei posto un obiettivo a livello di gol?
Sì, ma non lo voglio dire. E' una scommessa che ho fatto e vedremo a fine campionato se l'avrò raggiunto. Sicuramente mi piacerebbe arrivare in doppia cifra.

Come nasce calcisticamente Cristian Pasquato?
Sono nato a Padova e cresciuto nel settore giovanile del Montebelluna. Per anni questa società ha avuto un settore giovanile importante e vedeva partire giocatori verso Empoli, Atalanta, Milan, Inter, Juventus. A quattordici anni sono approdato a Torino e ho fatto cinque anni di settore giovanile dove prima di tutto ho imparato ad essere un uomo. Più volte sono stato punito per comportamenti che si hanno da giovane. A volte non facevo allenamento o non giocavo perché ero andato male a scuola e questo mi ha fatto crescere. Inoltre lasciare casa così giovane e vivere lontano dalla famiglia ti fa maturare prima. E' stata un'esperienza straordinaria che mi ha dato molto. Il mio obiettivo è anche quello di tornare alla Juventus per ripagare quanto mi è stato dato negli anni.

Quindi in casa Juventus si bada molto anche alla disciplina?
In primis c'è la disciplina, anche perché i ragazzi del settore giovanile vivono in un Hotel in cui vige un regolamento interno. Potevamo uscire, da minorenni, il giovedì e la domenica fino alle dieci e chi veniva beccato a rientrare più tardi o fuori in altri giorni saltava qualche giorno di allenamento. Penso sia giusto non solo per il regolamento in sè, ma proprio per rispetto verso gli altri ragazzi.

Prima parlavi anche di scuola
Sì, ho fatto tre anni da geometra in una scuola privata e poi ci siamo spostati come Hotel e siamo andati in una scuola pubblica. Ho trovato qualche difficoltà visto che la scuola era completamente diversa da quella precedente, ma un po' da solo e un po' con l'aiuto dei professori sono riuscito a superare tutto e arrivare alla maturità.

Come sei dentro e fuori dal campo?
In campo cerco sempre di dare il massimo e spero sempre che arrivi qualche punizione per tirarla. Cerco di liberarmi dalla marcatura per andare al tiro e cerco anche di non litigare perché, nonostante la mia giovane età, voglio aiutare a dare il buon esempio. Sono un ragazzo fortunato, non tanti possono avere questa opportunità e quindi cerco sempre di sorridere. Fuori dal campo sono un ragazzo che, finito l'allenamento, ama andare a casa e sdraiarsi sul divano. Mi piace uscire con i compagni di squadra, la fidanzata e andare a cena o a bere un aperitivo. Tutte cose che fanno i ragazzi della mia età. Amo, ovviamente, il calcio e anche a casa mi piace guardarlo. Il lunedì la serie B, il martedì e mercoledì la Champions, il giovedì l'Europa League ed il venerdì vado in ritiro e guardo l'anticipo. Vivo per il calcio. Qualcuno pensa che io sia pazzo, ma sono contento così.

Come mai sei così forte nelle punizioni?
Mi piace allenarmi tirando punizioni o calciando in porta. Con l'allenamento si può sempre e solo migliorare ogni cosa. Ho avuto la fortuna di allenarmi con Del Piero e di rubargli qualche piccolo segreto.

Anche su internet sono tanti i tuoi fans che ti lasciano messaggi di stima. Cosa provi?
Mi fa piacere che la gente pensi queste cose di me, è un grande attestato di stima e fiducia.