Mola: “Il Toro ha fatto un mercato scolastico. Nell’ultimo giorno ha dato una zampata”
E’ stato sentito in esclusiva per TorinoGranata, Giulio Mola, giornalista di Qn-Il Giorno e di trasmissioni sportive come Tele Lombardia e Antenna Tre.
Che commento si può fare del calciomercato granata?
“Possiamo considerarlo un mercato scolastico, il minimo sindacale. Questo è un momento in cui gli occhi sono puntati sull’allenatore, per un inizio di campionato che non è stato secondo le aspettative. Ma Giampaolo bisogna aspettarlo, dargli un po’ di tempo, bisogna avere pazienza di aspettare, sarà più semplice. Ma si sa che partire male può far venire qualche malumore. Giampaolo è stato anche un po’ sfortunato, ma è un buon allenatore e il Toro è la piazza giusta per rilanciarsi”.
Continuando nella disamina del mercato, Mola ha aggiunto.
“Il giorno finale ha compensato un po’ le aspettative dei tifosi, Bonazzoli è uno dei migliori giovani, è strano che la Sampdoria l’abbia lasciato andare via, arriva dalle giovanili dell’Inter, è l’attaccante giusto da affiancare a Belotti. Punterei moltissimo su Verdi, mentre Gojak è un punto interrogativo, non lo conosco, però mi fido degli osservatori del Torino. Possiamo contare sul fatto che dalla Dinamo Zagabria sono sempre arrivati buoni giocatori. Come si adatterà al calcio italiano è da vedere. Linetty Giampaolo lo conosce e con lui ha fatto bene. Vojvoda è nuovo ma è da vedere, poi c’è Rodriguez che ha fatto cose in chiaroscuro al Milan, ma ha esperienza e può dare qualcosa in più. Lottare per l’Europa League? Perché no, ma ci sono squadre che si sono rinforzate, come la Fiorentina e anche la Roma ha una buona squadra. Il Toro avrebbe dovuto migliorarsi a centrocampo. Rincon lo si vuole un po’ snaturare, facendolo giocare da regista. Comunque sono rimasti i pezzi migliori e questo è stato un bene”.
Chiesa ha scelto la Juventus, Belotti è rimasto, può essere considerato un po’ ostaggio del Torino oppure preferisce così perché sa che sarà sempre titolare?
“Alla vigilia degli Europei bisogna scegliersi la squadra dove poter giocare, per cui Belotti sa di giocarsi le sue carte, così come Berardi al Sassuolo. Nelle cosiddette big l’attacco è spesso in mano a stranieri, per cui, per pescare attaccanti italiani, bisogna andare su squadre minori”.
Passiamo alle contestazioni a Cairo e di coloro che si presentano in modo un po’ anomalo per fare delle proposte di acquisto della società. In tv piuttosto che chiamare chi di dovere.
“Queste situazioni minano un po’ la fiducia nello spogliatoio, in effetti per comprare una società bisogna fare in modo diverso. Tornando alla squadra bisogna anche aspettare che rientri Baselli, che è importante, anche per la nazionale. Ma bisogna attendere almeno dieci giornate per capire le ambizioni dei granata”.
Cosa pensa della situazione Coronavirus?
“Occorre essere più corretti nel prendersi le proprie responsabilità. E’ chiaro che quando sono positivi giocatori importanti è come avere degli infortunati, le squadre vivono situazioni sfavorevoli, come l’assenza di Ibra al Milan”.
Il mercato degli svincolati può essere una risorsa per quelle squadre che necessitano ancora di giocatori chiave?
“Gli svincolati hanno un ingaggio importante. Se sei svincolato qualche problema c’è. Inoltre un allenatore come Giampaolo ha bisogno di avere la rosa al completo senza inserire altri elementi in corso d'opera”.