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Newsletter Fede-Sport di Carlo Nesti – Marzo 2016 – Bonnici – Tecnologia nel calcio

di Marina Beccuti

C'è una notizia che, ultimamente, è passata inosservata: Popi Bonnici, celebre regista calcistico di Mediaset, si è dimesso dal ruolo di coordinatore delle riprese televisive della Lega.

Tutto ciò avviene in un periodo storico speciale, nel quale appare imminente l'adozione della tecnologia, a supporto degli arbitri, nella direzione di gara delle partite. Non solo per i gol-fantasma, anche per rigori e fuorigioco.

Che tipo di lettura dare ai 2 fatti? Il secondo è epocale, e indica 2 cose.

Ci si è resi conto, finalmente, che non bastano nemmeno 6 uomini, arbitro centrale, 2 giudici di porta addizionali, 2 guardalinee, e "quarto uomo", per evitare gli errori, a fronte di interessi di milioni di Euro.

Ed esiste la speranza che, laddove, a volte, il fascino delle società ricche poteva veicolare gli arbitraggi verso inconsce decisioni di parte, le grandi e le medio-piccole squadra godranno dello stesso metro di giudizio.

La prima notizia, invece, insinua solo un sospetto, non avallato da alcuna prova tangibile, ma inquietante. Non è che i gruppi di potere del calcio, diventando il mezzo televisivo decisivo per la regolarità degli incontri, vogliono cominciare a mettere le mani su questa risorsa?

Lo stesso Bonnici si è premurato di dire che le divergenze non riguardano presunte intromissioni. Il regista ritiene di essere "troppo avanti", rispetto alle esigenze della Lega. Ma cosa significa quel "troppo avanti"?

Se si intende l’uso di riprese sofisticate, a scapito della semplicità, passi. Ma se si intende l’uso di riprese ancora più affidabili, nello smascherare un difetto arbitrale, è lecito dubitare.

Guai, se uno strumento democratico, come la “moviola”, finisse sotto il controllo dei soliti “potenti”!

 

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