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Pescara, Delli Carri: "Al Torino manca un vero leader"

di Raffaella Bon

Torino e Pescara sono due squadre coinvolte nella lotta per la zona play off, con una piccola differenza: il Pescara è una sorpresa che nessuno si sarebbe mai aspettato, mentre il Torino è una delusione, che i tifosi non digeriscono. Abbiamo intervistato l’ex di turno Daniele Delli Carri, che oggi ricopre il ruolo di ds della squadra abruzzese.


Cosa sta succedendo al Torino?
Il Torino è una buona squadra, il problema a mio avviso è di natura caratteriale. Abbiamo analizzato lo score del Torino, possiamo dire che ha il nostro stesso rendimento, noi abbiamo una partita in meno e loro una sconfitta. I risultati sono questi, la classifica a noi ci sorride a loro un po’ meno rispetto alle previsioni. Io non credo che le colpe siano tutte di Lerda.


Molti dicono che Lerda è un allenatore non da Toro?
Questa frase l’ho letta molte volte e ogni volta sorrido veramente. Ricordo ai miei tempi fu esonerato Simone ed arrivò Camolese, che fino ad allora aveva allenato la Primavera, con lui abbiamo fatto uno score di nove vittoria di fila. A quel punto non avresti nemmeno mai detto che Camolese era da Toro, ma i fatti hanno detto esattamente il contrario. Ricordiamoci che le pecore si contano alla fine. Inoltre cosa vuol dire essere o meno da Toro? Questa domanda allora si dovrebbe capovolgere e domandarsi se anche i giocatori sono da Toro. Per giocare in una piazza così ci vogliono gli attributi. Se non sei primo in classifica continua il pressing da parte dei tifosi che non accettano di vedere il Torino così in classifica. Il campionato di B mai come quest’anno è un campionato strano. Diciamo che questo Toro ci ha abituato ad essere dalle stelle alle stalle. Si è visto un Torino perdere in modo assurdo, ma anche recuperare partite ormai compromesse. Per fare questo ci vuole un grande temperamento, posso dire che forse al Toro manca un vero leader.


Ma Bianchi non è un leader?
A mio avviso non lo è realmente . Diciamo che questo Torino ha grandi individualità, Sgrigna, Antenucci. Ma il leader lo riconosci, lo vedi anche come tiene la squadra in campo e come si approccia all’arbitro. Personalmente in questa squadra non lo vedo. Quando non hai un leader assoluto devi sopperire con il gruppo. A questo punto per uscire serve più collettivo.


Per fare questo Colantuono a Bergamo ogni tanto decide per dei ritiri extra. Sei d'accordo?
Io sono contrario ai ritiro lo ero da giocatore e lo sono da dirigente. Se esiste gruppo sano e solido non serve andare in ritiro ed in questo posso dire che il Torino lo è.


Ai vostri tempi chi era leader?
Diciamo che erano tre i leader, Bucci ed io in difesa. In mezzo al campo Vergassola e Lucarelli in attacco, che era anche il vero leader in assoluto. Ognuno dirigeva i suoi e Lucarelli, vista l'esperienza, era sopra gli altri, arrivava da una stagione importante a Lecce.


Questa squadra dove ha sbagliato?
Intanto quest’estate non doveva fare proclami, nessuno poteva pensare di essere superiore al Siena e all’Atalanta. Sono due squadre che tra poco daranno vita ad un campionato a sé. Facendo così non vai nemmeno ai play off, la media di 1,2 punti a partita è veramente troppo bassa.


Il mercato di gennaio?
A gennaio hanno comprato Antenucci un giocatore che solo l'anno scorso ha fatto 24 gol, con Bianchi hanno attacco stellare. Mancano sedici partite e serve che il Torino si ritrovi gruppo alla svelta. Serve l'amalgama con i nuovi, non è facile, speriamo che ci riescano.


Che difetto intravedi ?
A mio avviso hanno sbagliato a valutare la classifica ad inizio stagione, questa squadra è da terzo. Quarto posto, ma non oltre.
Ricordiamoci che Torino non è una piazza facile, quindi tante promesse non vanno fatte.


Come valuti la difesa?
Ogbonna è un grandissimo giocatore , merita senza dubbio per questa stagione un sette abbondante. Anche ieri per l'ennesima volta mi ha impressionato. D’Ambrosio a mio avviso ha davanti un futuro roseo, tra qualche anno lo vedo in qualche squadra importnate di A, direi un sei e mezzo. Pratali un sei pieno , giocatore lineare che però personalmente non mi entusiasma tanto. Garofalo è da sei. Personalmente i problemi li vedo in un altro reparto, a centrocampo. La delusione è Budel , quando è arrivato ci si aspettava da lui ben altro.


Che partita sarà sabato?
Posso dire che noi veniamo per fare la partita, non abbiamo niente da perdere. Il nostro obbiettivo è veramente molto chiaro, arrivare alla salvezza tranquilla. Volevamo evitare i play out e per ora ci stiamo riuscendo. Il Torino deve cercare in modo assoluto di non scoprirsi troppo ed avere più accortezza. Ma sono sicuro che per loro sarà una partita anima e cuore.


Il Pescara dimostra che non serve avere grandi nomi per essere competitivi?
Esattamente è il campo che parla e non i nomi che scendono in campo. Ad inizio stagione su espressa volontà anche del mister abbiamo mantenuto l’ossatura della squadra, quindici giocatori, ed abbiamo inserito giocatori di esperienza e giovani interessanti. Il Torino ha un grande problema, ogni volta che riparte non crea un progetto nel tempo. Smonta e rimonta le squadre, per cui ci vuole il tempo giusto per amalgamare la squadra.


Quindi è sbagliato cambiare sempre allenatore?
Sì, bisogna credere in un allenatore e costruire qualcosa con lui. Il problema è che l'obiettivo è importante ma per andare in A devi costruire non distruggere.


A questo punto il Toro dove può arrivare?
Alla fine vedrete che arriverà ai play off ne sono sicuro, ci vuole solo pazienza.
 


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