Piano: "Nainggolan fatica. Simeone poco lucido, ma quando vede il Toro si esalta"
TorinoGranata ha chiesto un parere della partita di venerdì sera tra Cagliari e Torino all'ex collaboratore di Goal.com Maurizio Piano, sardo e tifoso del Cagliari, che conosce molto bene le caratteristiche della sua squadra del cuore.
Ti aspettavi Cagliari e Torino così in difficoltà?
"Delle difficoltà iniziali me le aspettavo, considerato che entrambe le squadre hanno cambiato allenatore. Sia Di Francesco che Giampaolo, per mettere in campo le proprie filosofie di gioco, hanno necessità di tempo per poter plasmare a dovere le proprie squadre. In particolare Di Francesco, poi, era chiamato a dare un volto completamente nuovo al Cagliari. Certo è che, soprattutto per quanto riguarda i rossoblù, non mi aspettavo una stagione tanto negativa".
Eppure il Cagliari ha fatto una buona campagna acquisti...
"Senza dubbio. Questo, infatti, mi faceva ben sperare in un Cagliari che, dopo avere appreso i dettami di Di Francesco, a scapito anche di qualche inciampo iniziale, si sarebbe fatto valere trovando magari posto nella prima metà della classifica. Invece i propositi del tecnico rossoblù sembrano essere naufragati quasi subito. Probabilmente si è reso conto di non avere i giocatori giusti per mettere in pratica il suo 4-3-3 'adattabile' e ha così cominciato a cambiare modulo e giocatori; e anche l'infortunio a Rog e qualche altra defezione causa Covid, non hanno certo aiutato.
La scelta di Joao Pedro ala sinistra, ad esempio, è stato subito accantonato perché si è visto in maniera evidente come questa mossa tarpasse le ali all'attacco rossoblù, visto che teneva lontano dalla porta quello che nella scorsa stagione era stato l'attaccante più prolifico e che in questa, una volta riportato a giostrare a supporto della prima punta, si sta confermando tale. Inoltre, al gioco ideale di Di Francesco manca il regista: Marin non riesce, quanto meno non ancora, ad essere il regista che Di Francesco e la dirigenza cagliaritana probabilmente si aspettavano fosse. Tant'è che durante il calciomercato di gennaio il Cagliari ha cercato di dare a Di Francesco un giocatore adatto a ricoprire quel ruolo, senza però riuscirvi".
Nainggolan non ha ancora fatto vedere tutto il suo potenziale ma potrebbe nuovamente essere un'arma in più.
"E' ciò che in casa rossoblù tutti si augurano, per riuscire a dare maggiore sostanza al centrocampo, in termini di filtro e recupero palla ma anche per qualche gol in più che di sicuro non guasterebbe. Certo è che il 'ninja' sta faticando a ritrovare il passo dei bei tempi. E come lui, anche altri nuovi arrivati hanno lo stesso problema di dover recuperare la condizione, dopo lunghi periodi in cui nelle precedenti squadre non erano più utilizzati, e penso ad esempio a Duncan, Rugani e Asamoah, tutti e tre calciatori che hanno fatto molto bene in passato ma che devono ritrovare il passo e, vista la situazione, si spera per il Cagliari che lo ritrovino molto presto".
Cosa pensi del Toro, troppo dipendente da Belotti?
"Beh, credo che sia un dato di fatto. Basta vedere come nelle ultime stagioni, in campionato, sia stato lui l'unico calciatore del Toro a riuscire ad andare in doppia cifra. Due anni fa, col Torino al settimo posto, Belotti ha segnato 15 goal mentre gli altri attaccanti più prolifici, Zaza e Iago Falque, hanno sommato dieci goal in due. Nella scorsa stagione, coi suoi 16 gol, Belotti ha realizzato più di un terzo del totale di realizzazioni della sua squadra in campionato e in questa stagione il bomber granata è già a 11 gol, quasi la metà del totale di squadra. Insomma, è innegabile che siano i gol di Belotti a tenere a galla il Toro".
Come mai Simeone non riesce ad essere così determinante sotto rete?
"A mio parere è solo una questione di lucidità. Le sue qualità di attaccante le ha dimostrate a più riprese, però il suo gioco è fatto anche di tanto pressing in avanti e tanti scatti, spesso quindi paga pegno in zona gol in termini di lucidità in fase conclusiva. Simeone non segna da ottobre scorso, chissà però che vedere il 'granata' non lo sblocchi, visto che contro il Torino nella gara d'andata segnò due dei suoi attuali cinque goal, contribuendo in maniera determinante a una delle poche vittorie stagionali rossoblù".
Che partita ti aspetti venerdì sera?
"Si tratta di una partita importantissima per entrambe le squadre, anche se è fondamentale soprattutto per il Cagliari, che in caso di ennesima sconfitta vedrebbe allontanarsi a cinque punti la zona salvezza. Le due squadre arrivano a questo scontro diretto con umori diversi: è vero che il Torino non trova la vittoria da diverse partite, ma viene da cinque pareggi consecutivi e, a parte i due senza reti, li ha sempre conquistati in recupero negli ultimi minuti di gara, segno che nonostante le difficoltà la voglia di lottare fino alla fine non manca. Il Cagliari, invece, nelle ultime nove gare ha raccolto un solo punto e non conquista una vittoria addirittura da novembre e, anche se nelle ultime due partite è riuscito a far meglio in difesa, limitando il potenziale offensivo di Lazio e Atalanta perdendo 'solo' per 1-0, ha dimostrato di avere ancora tante difficoltà a trovare la via del gol. Sarà a mio parere una partita in cui il primo obiettivo di entrambe le squadre sarà non perdere, ma vedo anche una gara aperta a qualsiasi risultato".
Quanto rischia DiFra?
"Molto. Nonostante il presidente del Cagliari Giulini gli abbia recentemente rinnovato il contratto e abbia dichiarato che "se si deve retrocedere, si retrocede con Di Francesco", credo che per Di Francesco ogni ulteriore passo falso potrebbe essere quello fatale. A cominciare da una eventuale sconfitta venerdì sera contro il Toro".