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Pigino: "Gomis pronto a fare il secondo in B"

di Marina Beccuti

Antonio Pigino, dopo 12 anni di Torino, è arrivato nel '97, ha dovuto dire addio ai colori granata perchè non rientrava più nei piani societari. Un po' di amarezza c'è, ma Pigino non ha veleni da lanciare, ma solo ringraziamenti: "Ci tengo a ribadirlo: voglio ringraziare il Torino per avermi permesso in questi anni di lavorare con questa società. Sarò sempre grato a tutti coloro che mi hanno concesso questo privilegio".

Ormai è fuori dal settore giovanile dunque non sa effettivamente quali saranno i piani futuri, se ci sarà un ridimensionamento, causa la retrocessione in B che obbliga a fare dei sacrifici in chiave economica, come il suo. "La società ha deciso di non confermarmi per una questioni di costi. Il mio ingaggio probabilmente non era più giustificabile. Io e Comi collaboravamo insieme in due rami diversi, ma spesso avevamo dei confronti per fare il punto della situazione. Io ero responsabile tecnico del settore giovanile e coordinatore di tutti gli allenatori, mansione che ora svolgerà Comi".

Pigino ci tiene a ricordare anche la sua esperienza come secondo di Camolese, sulla panchina della Reggina. Già, Camolese, anche lui non confermato.

"Sono state anche queste scelte societarie. Io non posso che sottolineare quanto Camolese sia un ottimo tecnico ed un'ottima persona. Direi che in queste nove partite in fondo ha fatto bene e si è visto anche del buon gioco".

Un'altra esperienza fu quella di sedere sulla panchina della prima squadra, all'epoca di Cimminelli, quando condusse il Toro nei playoff, che riportarono il Toro in A, ma poi retrocesse causa il fallimento.

"Cimminelli mi affidò la prima squadra e raggiungemmo la promozione. Una squadra incredibile, composta da molti giocatori che avevo seguito e portato io, come Sorrentino, Comotto, Balzaretti, Quagliarella, Vailatti, Acquafresca, ricordando anche il portiere Marchetti. Tutti ragazzi che ora sono saliti alla ribalta".

A ricordare questi nomi viene il magone, immaginiamo che squadra avrebbe avuto il Torino senza quel fallimento. E adesso? Chi può emergere tra quelli attuali?

"Sicuramente Ogbonna, per non parlare di Gomis, che è un vero talento, senza dimenticare Suciu e D'Onofrio, pronti direi a fare il salto in prima squadra".

Gomis lo vedrebbe come secondo portiere in B?

"Sì, direi che è un'esperienza che può fare. Ha solo vent'anni, ma ha già dimostrato il suo valore per essere messo alla prova. Poi questa è una decisione che deve prendere la società".

Cairo continuerà ad investire nel settore giovanile?

"Direi di sì, i nomi citati prima sono la dimostrazione che il presidente sta lavorando bene e continuerà a farlo. Ma a questa domanda non posso rispondere più approfonditamente perchè ormai sono fuori dal giro".

Uno con la sua esperienza (Pigino ci tiene a sottolineare che è dall'età di 14 anni che vive nel calcio) avrà già delle richieste.

"Al momento ho deciso di prendermi una pausa. Ma ho già ricevuto telefonate dai tanti amici che ho nel mondo del calcio. Quello che mi ha fatto piacere è aver ricevuto tanti sms e telefonate di amici e conoscenti. E' stata una bella dimostrazione nei miei confronti".

Anche TorinoGranata si unisce al coro, Pigino merita di rimanere nel mondo del calcio, anche con nuove esperienze e chissà che Camolese non lo richiami per un'altra avventura lontana da Torino, ma sempre vicina nel cuore.


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