Pigino: "Mi manca la pressione del Torino"
Quest'estate avevamo lasciato Antonio Pigino orfano del Torino, che non gli aveva più rinnovato il contratto come dirigente del settore giovanile. Amando così tanto il calcio aveva accettato di allenare la Valenzana, ma qualche settimana fa ha lasciato la squadra alessandrina per problemi personali, come ha detto lui stesso a Radio Beckwith. Adesso si è preso una pausa di riflessione e probabilmente tornerà a decidere sul suo futuro a giugno. Nel frattempo cerca ancora di migliorare le sue conoscenze tecniche, nonostante l'enorme esperienza, andando a vedere gli allenamenti di varie squadre. "Più avanti valuterò eventuali offerte, molto dipenderà dai progetti che mi verranno proposti. Quello che è certo è che amo questo sport, lo pratico dall'età di 14 anni, quando sono entrato nelle giovanili del Torino, non riesco a starne fuori".
Pigino ha passato una vita nel Toro, 13 anni di fila, salvo una parentesi a Reggio Calabria a fianco di Camolese come suo vice. Se il Toro lo richiamasse? "Non potrei mai dire di no perchè io sono di Torino, tifoso del Toro e tutta la mia vita calcistica si è incrociata con questa società". Si dice che ci siano troppe pressioni da parte dell'ambiente, cosa ne pensa? "E' vero, ci sono, questa è una piazza importante ed esigente. Vuole sapere la verità? A me mancano queste pressioni, mi hanno sempre dato carica". Capito? Questo può essere un messaggio per i giocatori che non la reggono invece. Trasformare le pressioni in carica.
Uno che Pigino conosce bene e poteva avere il carattere giusto per allenare il Toro era Camolese. "Non entro nel merito delle scelte di Cairo, credo che abbia voluto azzerare tutto dopo la retrocessione, è comprensibile. Camolese è un amico, un grande uomo ed allenatore, ma anche Colantuono è un ottimo mister. Non lo conosco personalmente, però tutti me ne hanno parlato bene. Credo sia stata fatta la scelta giusta".
Alla Reggina Pigino ha allenato Franceschini, Stellone e Di Michele. "Tre grandi giocatori. Di Michele è incredibile come salta l'uomo e non si fa mai trovare in fuorigioco. Franceschini è uno che si dedica molto negli allenamenti, al punto da fermarsi più degli altri.Stellone è un ottimo bomber e certamente farà bene a Frosinone".
Pigino conosce bene anche Vailatti e Ogbonna. Il primo finora non è ancora riuscito ad emergere: "E' ancora giovane e ha le possibilità intatte". Su Ogbonna sale l'entusiasmo: "E' un ragazzo dalle grandi potenzialità sia fisiche, che tecniche. Ha gli occhi puntati dei grandi club. Certamente a Cairo arriveranno richieste importanti sul suo tavolo. Starà a lui valutare la situazione".
Infine un giudizio su questo Torino in difficoltà: "Non dimentichiamoci che la B è un torneo molto impegnativo, le vittorie iniziali hanno creato un entusiasmo forse esagerato. La conosco bene la B, l'ho affrontata a fianco di Camolese nella stagione 2000/2001. Ma ci sono tutte le premesse per risalire".