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Rampanti: "Stiamo lavorando per il bene del Toro"

di Marina Beccuti

In questi giorni si è tornato a parlare di ipotetiche cordate pronte a fare un'offerta a Cairo per rilevare il Torino. Certamente dopo la retrocessione in serie B le quotazioni dell'attuale presidente granata sono in ribasso. Adesso tutto ruota attorno alla scelta del futuro allenatore e della campagna acquisti, dove Cairo cercherà di fare del suo meglio per tornare Papa Urbano I, come fu acclamato all'inizio dal popolo granata che vide in lui il salvatore della patria.

A tal proposito TorinoGranata ha contattato Rosario Rampanti, ex giocatore ed allenatore delle giovanili del Torino, che sta attualmente lavorando attorno ad un nuovo progetto.

Rampanti, ci può dire qualcosa a proposito di eventuali nuovi acquirenti?

In questo momento stiamo cercando innanzitutto di mettere insieme delle idee per fare qualcosa. Non c'è nessun nuovo acquirente all'orizzonte, almeno da parte nostra. Nel nostro gruppo c'è l'intenzione di trovare delle soluzioni per uscire da questa situazione in cui il Toro si trova da anni. Non parlo solo dell'era Cairo, ma anche degli anni precedenti. Il Torino non può rimanere in questo limbo. Non possiamo vederlo sempre in bilico tra la A e la B, senza futuro.

Dunque lei è impegnato in prima persona a cercare una soluzione?

Nel mio piccolo sto cercando di fare qualcosa, unito ad altre persone che hanno la mia stessa volontà, come l'avvocato Marengo.

Però, da quanto si capisce, siamo ancora lontani da un progetto vero e proprio.

Ci vuole ovviamente tempo per aggregare le persone giuste. Questo è importante, portare avanti un progetto con delle persone credibili. Cairo ora deve continuare a fare quello che può. La nostra sensazione è che Cairo non abbia convinto. Il Toro merita altro.

Lei si è spesso adoperato per il Filadelfia, il progetto contempla anche il mitico stadio?

In questo momento sono due cose separate, ma non è detto che alla fine si possa trovare una sinergia.


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