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Tallia: "Cairo? Alcuni errori, ma attenti a cambiare"

di Marina Beccuti

Stefano Tallia è uno dei due autori del libro granata “Peripezie granata. Gli anni di Cairo”, Frilli Editori, 13,50 il prezzo di copertina, scritto con Michele Ruggiero. Radio Beckwith ha interpellato Tallia, che conosce molto bene la vita granata non solo perché ne è tifoso, ma la segue anche come giornalista di Rai3 Piemonte. Un libro critico ma non solo.

Com’è nata l’idea di questo racconto, cui Tallia ne ha curato la cronistoria? “Dopo ‘Acrobazie granata’ ora abbiamo scritto la storia del Torino post fallimento. Come da titolo si parla del Toro di Cairo, al quale non si possono non criticare certi atteggiamenti, soprattutto nell’aver cambiato troppi allenatori e direttori sportivi”.


Non ci sono però solo critiche, il libro vuole dare anche una lettura più ottimista per il futuro. “E’ nato anche come stimolo per non ripetere certi errori. Ma attenzione a cambiare, potrebbe andare peggio. Tra le note positive dell’era Cairo ci sono i bilanci a posto e i giocatori vengono pagati regolarmente. Dunque c’è molta attenzione per l’aspetto finanziario”.


Quali sono stati gli errori più gravi di Cairo? “Troppa fretta nel mandare via la gente, allenatori e ds, come già detto, e non affidarsi a qualche vecchio cuore granata. Cacciare De Biasi a pochi giorni dal campionato fu un’altra scelta errata”.


Questo libro potrebbe essere il capitolo finale della storia di Cairo al Torino, visto che ha messo in vendita la società, per chi ci crede? “Cairo ha deciso questa mossa per mettere tutti all’angolo. Non mi volete più? Ed io vendo. Salvo poi rimanere per mancanza di acquirenti con le giuste credenziali. In fondo la storia granata è piena di contestazione ai presidenti, la fecero a Pianelli come a Rossi”.


Se ci fosse un seguito a questo libro, diciamo una trilogia, come lo chiamerebbe il prossimo? “Senza dubbio voglio scrivere ‘Trionfo granata’. Il Torino prima o poi si riprenderà, almeno per stare stabilmente a metà classifica della A”.


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