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ToroMio, Romiti: "Un club che ha al suo interno una rappresentanza dei tifosi vale di più"

di Marina Beccuti

L’associazione ToroMio lo scorso 2 dicembre si è impegnato in un convegno all’Università, presenti personaggi famosi del mondo dell’istruzione, dello sport e della politica, per continuare a parlare dell’azionariato popolare legato al calcio e, per l’occasione, ovviamente, relativo al Torino. L’associazione sta lavorando per promuovere un disegno di legge atto a cambiare in parte le attuali disposizioni del calcio e dello sport in genere.

TorinoGranata, insieme a Radio Beckwith, ha sentito il presidente di ToroMio, l’avvocato Massimiliano Romiti.

“Stiamo portando avanti questo progetto da alcuni anni, adesso vogliamo passare dalle parole ai fatti. Stiamo anche ottenendo dei consensi da parte di altre tifoserie, tra cui MyRoma, con i quali abbiamo partecipato ad un incontro con la Commissione Sport. I rappresentanti di MyRoma sono venuti anche a Torino in occasione del nostro incontro del 2 dicembre”.

Il calcio italiano è in crisi e lo si nota dopo il flop ai prossimi Mondiali in Russia e al fatto che non si trova né il presidente della Figc, così il ct della Nazionale. Questo significa che qualcosa è necessario cambiare.

“Chiaro, ovviamente un presidente ci sarà sempre, anche se ormai i mecenati di un tempo non ci sono più e sarebbero anacronistici oggi. In pratica, seguendo le società sportive straniere, come ad esempio quelle tedesche, un club che ha al suo interno anche una partecipazione da parte dei tifosi vale di più. Non è solo una questione economica, ma soprattutto morale, di identità. La partecipazione dei tifosi arricchisce la società, perché si possono mantenere intatte le caratteristiche di una squadra. Il Torino, ad esempio, ha una grande ricchezza di tradizione e storia”.

L’esperienza di ToroMio è seguita anche dai tifosi di Genoa e Milan, come dire che, ci vorrà tempo, ma sempre più i tifosi desiderano partecipare attivamente alla vita societaria, che non significa non guardare al business ma ad incrementarlo. Non ci saranno intoppi nemmeno dopo le prossime elezioni, perchè ormai l'interesse a cambiare in parte i club professionistici è partito.


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