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Andrea Sottil: "Ezio Rossi, non capisco le sue parole sul mio lavoro al Cuneo. Per il Catania sarà dura"

di Claudio Colla

Intervistato da TuttoMercatoWeb in merito alle sorti del Catania ultimo in classifica e alla sua recente esperienza sulla panchina del Cuneo, Andrea Sottil, 40enne difensore centrale che nei primi anni '90 mosse i primi passi da professionista con la maglia del Torino, ha affermato: "Ho visto la partita ieri allo stadio e ho visto un buon Catania, quando si arriva a questo punto non è semplice. La Juve mantiene sempre solidità e forza e non è semplice da affrontare. La speranza è l'ultima a morire, ma moralmente la squadra non sta bene. Perdere anche quando fai buone partite è molto negativo. Spero davvero che riescano a risollevare le sorti del club.

Le motivazioni di questa situazione? Difficile dirlo: dai cinquanta punti dell'anno scorso, quest'anno stanno facendo un campionato molto negativo; se non vivi la quotidianità non è facile conoscere le dinamiche. Io pensavo che dopo sette anni la squadra avesse trovato filosofia e dimensione, invece la società è incappata in una situazione negativa. A livello tecnico la squadra ha perso molto, sono andati via Gomez e Marchese. Non vedo un attaccante di peso con una struttura fisica, di qualità importanti, come Floccari, che sta dando una mano al Sassuolo per la salvezza. Anche il ribaltone in panchina non ha aiutato di certo, si crea confusione. L'unico appiglio può arrivare dalle altre squadre coinvolte nella lotta salvezza che faticano più o meno alla stessa maniera del Catania.

Non capisco le dichiarazioni del mister del Cuneo, Ezio Rossi (altro ex-granata, NdR), che ha parlato del lavoro di chi lo ha preceduto. Quando non viene rispettato il lavoro degli altri è giusto ricordare che io ho lasciato la squadra a tre punti dalla salvezza diretta. In mezzo c'è stata una sessione di mercato, la squadra di adesso è diversa da quella che allenavo io. Il Cuneo è ora una squadra competitiva, ognuno si deve prendere le proprie responsabilità. La media punti a oggi è di meno tre rispetto alla mia, io avevo tre punti in più e questo è un dato matematico ed incontrovertibile. Dare la colpa al sottoscritto mi sembra un segnale di poca correttezza. Io mi sono assunto le mie responsabilità, e ora sono a casa".