Barreto, tanti infortuni e la voglia di lasciare il calcio. A Torino tante promesse...
A Torino è passato per desaparecido, invece Vitor Barreto è tornato e ricomincia dalla serie D con il Venezia ed un progetto importante. Tante le vicissitudini, soprattutto fisiche, al punto da fare pensare al ritiro. Poi è arrivata la squadra della Laguna: "È stata una scelta di vita. La mia famiglia è a Udine, sono vicino. È come se fossi tornato a casa. Non mi interessava la categoria. Potevo andare a Latina con Leonardi, tornare a Bari quando mi chiamò Antonelli a inizio mercato, oppure scegliere i soldi degli Emirati, magari accettare la corte di Materazzi che mi voleva in India con Elano", ha detto Barreto a Gianluca Di Marzio.
A Torino, dice lui, tante promesse: "Sono stato fermo quasi tre anni, dal 2010 un guaio dopo l'altro. Poi, quando stavo bene, mi è stato detto che avrei giocato. Promesse non mantenute. Ventura? Io volevo andare via e lui mi chiedeva di restare. Perché avrei giocato. E invece non ho mai visto il campo. Per carità, se mi sono perso è anche colpa mia. Ma nell'ultimo periodo granata aspettavo solo un'occasione. O il via libera per andarmene".
"Se non ho smesso, è proprio perché vorrei ancora riprovare certe emozioni. Anche se in campi poco conosciuti, contro avversari che mi guardano con curiosità. Sempre a testa alta", ha concluso il brasiliano triste, che da piccolo ha sofferto la fame, ma con tanta carica dentro.