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Bianchi non dimentica: "Al Toro ho lasciato il cuore. Il 4 maggio momento toccante"

di Marina Beccuti

Rolando Bianchi è stato uno degli ultimi capitani granata ad essere molto amato dalla tifoseria, molti dei quali lo ricordano ancora con affetto, più di Andrea Belotti, che è andato via in modo più anonimo. Bianchi ha indossato la fascia da capitano dal 2010 al 2013.

Interpellato da TorinoOggi, l'attaccante bergamasco ha ricordato la tragedia di Superga.

"Il 4 maggio è sempre un momento molto toccante, di ricordo e di valori speciali. E rappresentare il Toro quel giorno significa spiegare ai più giovani il senso di appartenenza a quei colori, che attraverso il Grande Torino vivono qualcosa di magico. Si ricorda una squadra che ha fatto la storia del calcio italiano, non solo quella del Torino, che ha compiuto imprese che sono andate oltre lo sport, erano il simbolo di un Paese che si rialzava dopo la Guerra. Quei valori sono unici e validi anche oggi".

Bianchi, che è collaboratore dell'Atalanta, per quanto riguarda le giovanili Under 18, si era legato moltissimo ai colori granata e ancora oggi soffre quell'addio, non voluto da lui.

"Io al Toro ho lasciato il cuore, sarò sempre legato a quei colori, avrei voluto finire lì la carriera, invece non è stato possibile. Tornare? Oggi sono felicissimo di quello che sto facendo con i ragazzi dell'Atalanta, ho iniziato un percorso ma il futuro può riservare tante cose, chissà. Intanto auguro a Juric di riportare il Toro a grandi livelli, la sua storia e i suoi tifosi lo meritano".


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