Brescia, Corioni nega che Scienza sia in bilico
Fonte: www.bresciaoggi.it/TuttoB
Gino Corioni, che da alcune settimane vede le partite del suo Brescia in televisione, è tornato al «Rigamonti», ma non per una partita. Ieri mattina il presidente ha accompagnato il prefetto Livia Narcisa Brassesco in un sopralluogo all'impianto di Mompiano. La visita precede la prossima riunione del Comitato per la sicurezza: all'ordine del giorno la rimozione dei reticolati e degli spuntoni che dividono i settori dello stadio. Archeologia di impianti che risalgono agli anni Sessanta se non prima: del resto il «Rigamonti» è uno stadio vecchio, costruito con criteri oggi largamente superati e ha già subito, negli anni scorsi, interventi per garantire la sicurezza. Dopo la delibera del Comitato si provvederà a rimuovere i reticolati e gli spuntoni che sono illegali.
Ma la mattina nel vecchio stadio è stata anche l'occasione per parlare di calcio, del momentaccio del Brescia e della posizione di Scienza: «Non ci penso nemmeno – garantisce Corioni rinforzando peraltro un concetto già espresso nei giorni scorsi – a cambiare Scienza». Ma una sconfitta, soprattutto se in campo non ci sarà stata battaglia (vedi Ascoli) potrebbe far cambiare idea al presidente. Così la riconferma potrebbe rimanere un lodevole proposito:«Ma quale ultima spiaggia – ancora Corioni --. Spero che la partita di Sassuolo vada meglio perché ci rientrano un po' tutti i giocatori, In pratica – ricorda il presidente – le ultime sette partite le abbiamo giocate con tre o quattro assenti. Però non sono preoccupato». E, viste le parole del presidente, non dovrebbe esserlo, più del normale, nemmeno Scienza; invece, nei giorni scorsi, la faccia del tecnico era più scura del cielo che annuncia il temporale. Certamente ha dato una robusta mano al malumore del tecnico piemontese la serie impressionante di sconfitte, ma anche l'atteggiamento della squadra contro l'Aasoli e l'atteggiamento di più di un giocatore nella sgambata in famiglia di metà settimana. La riconferma, peraltro ribadita da Corioni, se ce ne fosse bisogno serve anche a chiarire alla squadra la posizione della società nei confronti dell'allenatore, ma non durerà in eterno. Infilare un'altra sconfitta potrebbe far cambiare completamente la prospettiva e la riconferma dovrebbe venire letta come un ultimatum o qualcosa che gli va vicino.