C'eravamo tanto amati... con Sinisa Mihajlovic
Un ricordo emozionante al Grande Torino in occasione della partita amichevole contro la Cremonese, hanno suggellato che, nonostante un solo anno e mezzo di panchina, Sinisa Mihajlovic era riuscito ad entrare nel cuore dei tifosi granata. Il coro per lui: "Miha, Miha", ha ancora maggiormente messo in mostra che il tecnico serbo era stato tra i più amati degli ultimi tempi. Una morte ingiusta, a soli 53 anni, con tre anni di battaglie per sconfiggere il male oscuro che non ha lasciato tregua, quando tutti hanno lottato con lui credendo di poter essere più forti della malattia. Se combatte e vince un uomo forte come lui, tutti ce la possono fare, questa è stata la sua forza da donare agli altri. La sua sconfitta è stata di tutti, ma l'ex tecnico granata ha lasciato altri insegnamenti, che si può lottare e avere speranza anche nella sconfitta, che certe imprese avvengono, come nel mondo del calcio.
Cacciato forse troppo presto dal club granata, perchè è vero che 15 sconfitte (e 18 vittorie) possono sembrare tante, ma un carattere volitivo come il suo sicuramente è andato a cozzare con le idee del patron Urbano Cairo, affrontare le intemperie a testa alta e senza maschera di certo non l'hanno reso uno che china la testa al cospetto del cosiddetto padrone. Un po' come sta succedendo a Ivan Juric, uno dal carattere forte che assomiglia a Miha.
Proprio per questo i tifosi granata l'hanno amato, uno che ha affrontato la vita a viso aperto, così come ha sfidato la morte. In campo e nella vita privata. In lui, soprattutto dopo, nel periodo della malattia, i tifosi hanno visto la sofferenza del granata, colpito spesso dal destino avverso, ma che è riuscito sempre a rialzarsi e a riprendere la sua via, grazie alla fede e alla forza di volontà.
Miha vivrà sempre nel cuore di tutti, pur nella sconfitta della vita, che però è diventata immortalità e leggenda. Come si disse del Grande Torino, non sono morti, sono in trasferta, anche per Sinisa sarà così, lontano dagli occhi ma vicino con la sua grande forza di un giocatore incantevole in campo, di un tecnico duro ma sincero in panchina. Ci sei anche tu caro Miha nell'immortalità di un altro mondo, come i grandi campioni che troppo presto ci hanno lasciato.