Davide Dionigi: "Atalanta favorita nella corsa all'Europa League"
Ex-attaccante del Toro, e allenatore attualmente in attesa di chiamata, il 45enne Davide Dionigi, intervistato da RMC Sport, ha commentato le vicende della A ad ampio raggio: "Il Napoli ha bisogno di vincere un trofeo, quindi dovrà almeno arrivare in finale di Europa League. A questo punto il Napoli deve concentrare tutto su questa competizione, visto che ormai il campionato è andato, e in Serie A magari Ancelotti potrà concentrarsi più sugli esperimenti. I napoletani hanno bisogno di vincere qualcosa. La differenza con la Juventus sta nell'organico, perché i bianconeri hanno una rosa molto competitiva, dunque il Napoli dovrà cercare di completare la rosa di Ancelotti.
I risultati nel calcio sono tutto, e dunque anche per Di Francesco. Quella di domani potrebbe essere una gara cruciale per il suo futuro a Roma. La piazza è esigente, e pretende di più di quanto fatto sino a ora, anche se questa Roma è meno forte di quella dell'anno scorso. Come detto, però, contano solo i risultati nel calcio.
La mia esperienza alla Fiorentina? Arrivavo dalla Serie B, e non si sapeva se Batistuta sarebbe tornato o no. Dovevo partire io, poi Batistuta tornò, e giocò lui. Fu comunque una bella esperienza. Chiesa? Penso sia un giocatore con potenzialità impressionanti, e vorrei vederlo in un club che faccia la Champions League. Deve migliorare certi aspetti del suo carattere, a livello di personalità. Chiesa può diventare un campione con la maturazione, e questa esperienza potrà arrivare solo in un club in cui il livello si potrà alzare rispetto alla Fiorentina. Chiesa sarà comunque importante anche per il futuro dell'Italia. La Nazionale avrebbe bisogno di tanti Chiesa.
Tra le pretendenti alla qualificazione in Europa League, vedo più avanti l'Atalanta, perché oggi Gasperini è il prototipo del calcio moderno. È l'espressione più innovativa del nostro calcio, e sta raccogliendo i frutti della sua carriera. L'Atalanta può essere la sorpresa finale. Quagliarella? È un esempio bello da seguire anche per i giovani che si approcciano al calcio. Il parmense Barillà (che Dionigi ha allenato alla Reggina, nel 2012/13, NdR)? Avrebbe meritato prima un'occasione, ma il calcio è strano, e questo discorso vale anche per gli allenatori. Già quando l'ho allenato io, Barillà aveva doti importanti sia tecniche che fisiche. Le storie come queste fanno bene al calcio, perché vuol dire che l'occasione può arrivare per tutti. Barillà non ha mai mollato, ed è giusto che sia stato premiato".