.

De Biasi: "Difficile allenare a Torino..."

di Marina Beccuti
Fonte: www.giannidebiasi.it

Gianni De Biasi è a Valencia dove ha conservato qualche buon amico, anche nel calcio, dopo la difficile e tormentata esperienza spagnola. Il popolare quotidiano «As» lo ha votato nel 2008 come il miglior tecnico della Liga nonostante il tracollo del Levante, la squadra che allenava: «Non la cerco in modo assillante, ma una panchina oggi mi farebbe piacere – dice dall’altro capo del telefono – Non sono fatto per stare lontano dal calcio, io». Popolarità da spendere,insomma, nel tempo della paella. Una chiacchierata quasi obbligata prima di Torino – Modena, cioè tutto il bello e tutto il difficile, se non a conti fatti il brutto, della carriera del mago di Sarmede. Due promozioni e due salvezze in A partendo dallo status di perfetto sconosciuto qui da noi, una promozione (obbligata) una salvezza e tre esoneri con il Toro, l’ultimo dei quali amarissimo, in perfetto clima di contestazione: «A chi dice che a Modena si fa fatica a fare calcio perché ci sono tensioni, beh, raccomando di allenare il Torino anche solo per qualche mese. A Modena è come andare a lavorare in ufficio, sotto la Mole invece… Lasciamo perdere, che è meglio».


Gianni De Biasi conosce bene il Torino,quasi meglio del suo ex Modena: «I granata non hanno ancora ingranato, ma è la squadra nettamente più forte del torneo cadetto – dice – Hanno una rosa da serie A ed ha alternative incredibili. Deve solo mettere la marcia giusta». De Biasi ha lavorato con Urbano Cairo e con Romano Amadei,due presidenti che,per motivi diversi, hanno subito contestazioni nel corso del loro mandato. Ci sono punti di contatto fra i due? «Nessuno – risponde spiccio De Biasi – Anzi, credo che rappresentino il modo opposto di fare calcio in Italia».