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Federico Magallanes: "Al Real mi sentivo come una star di Hollywood"

di Claudio Colla

Passato dal Real Madrid nel 1998, pur dopo un biennio tutt'altro che memorabile in maglia Atalanta, l'ex-attaccante uruguagio Federico Magallanes, che vestì la casacca del Toro nel 2002/03, stagione terminata con la retrocessione in Serie B (nonostante la presenza in rosa di punte del calibro di Marco Ferrante e Cristiano Lucarelli), ha parlato della gara di Champions League, in programma questa sera, tra orobici e Merengues:

"Essere l'unico doppio ex di una sfida come quella tra Real Madrid e Atalanta testimonia il mio girovagare per il mondo e per il calcio europeo. Sono stato contento del sorteggio, e sono convinto che sia stasera sia al ritorno vedremo due belle partite. Certo, fino a qualche anno fa un appuntamento del genere, per l'Atalanta, sarebbe stato impensabile; oggi, però, parliamo di una squadra di altissimo livello. Gasperini e i suoi giocano un calcio entusiasmante e vincente, e, da ex-attaccante, mi ha sorpreso soprattutto il fatto che i neroazzurri non vincano mai, o quasi, con meno di tre gol di scarto.

Il Real, d'altro canto, è sempre il Real, il miglior club al mondo. Quest'anno, però, non li vedo esattamente imbattibili; la squadra di Zidane non sta attraversando un buon momento, e credo che l'Atalanta, qualche speranza di passare il turno, ce l'abbia. Chiaro, non partendo da favorita. Ai Blancos, comunque, manca uno che decida le partite là davanti. CR7? Certo, con la Juventus continua a segnare. In tutte le competizioni e in tutti i modi.

Per l'Atalanta provo tanta gratitudine. Si tratta di un club che mi ha portato in Europa e in Italia, dando il là alla mia carriera fuori dal mio paese. Non potrò che ringraziarli per sempre, per questa ragione. A Bergamo, poi, ho ancora oggi tanti amici; è un posto in cui sono stato bene, e mi sono divertito. Subito dopo l'Atalanta, arrivò la chiamata del Real, e restai davvero a bocca aperta. È stato il coronamento di un sogno per me: tutti i calciatori sperano un giorno di vestire la maglia merengue e condividere lo spogliatoio con campioni come Roberto Carlos, Hierro, Seedorf, Raul... mi ricevettero tutti a braccia aperte e ho quindi solo bei ricordi, a prescindere dal fatto che quell'avventura sia durata poco. Il Real Madrid è il tetto del calcio, mi sentivo trattato come un attore di Hollywood.

Oggi faccio l'intermediario di mercato, e lavoro molto coi talenti del Sudamerica. Con un occhio particolare al Brasile, ma anche al mio Uruguay. Uno dei principali talenti uruguagi, Fede Valverde, gioca proprio nel Real Madrid. La Celeste ha un buon futuro e sono convinto che, dopo i risultati strepitosi raggiunti dai vari Diego Godìn, Luis Suarez ed Edinson Cavani, anche il nuovo ciclo non sarà da meno. Nomi da tenere d'occhio? Ve ne dico due in particolare: Darwin Núñez, attaccante classe 1999 del Benfica, e Brian Rodriguez (già sondato dal Toro, NdR), jolly offensivo del 2000 attualmente in prestito all'Almerìa dal Los Angeles FC. Parliamo di due talenti puri che possono fare la storia".


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