Granata nella storia: che fine ha fatto Enzo Scifo?
Fonte: larepubblica.it , Wikipedia
Vincenzo Scifo è il suo vero nome, ma viene chiamano anche Enzo. E' un ex centrocampista metà belga e metà italiano, oggi 53enne. La sua passione era il calcio e voleva dedicarsi interamente ad esso, per questo lascia gli studi di ragioneria.
Dove ha iniziato la carriera? Esordisce in patria, nell'Anderlecht nel 1983 ( a soli 17 anni) e rimane in Belgio fino al 1987. Con questa squadra raccoglie 119 presenze e mette a segno 32 reti. Poi passa all'Inter ma la stagione disputata non fu delle migliori, forse perché ancora troppo giovane e inesperto. In un'intervista di Michel Platini alla Gazzetta dello Sport nel 2002 dice: “È lui l' unico calciatore europeo che può definirsi il mio erede”. Va quindi in Francia per 3 anni ( dal 1988 al 1991), prima al Bordeaux e poi Auxerre.
Torna in Italia ma questa volta al Torino di Mondonico, dove disputa due stagioni (1991-19992 e 1992-1993) che furono molto importanti per i granata. Perché? Beh nella stagione 1991-1992 il Torino giocò la finale di Coppa UEFA contro l'Ajax e l'anno seguente la finale di Coppa Italia e Enzo Scifo fu uno dei titolari che scesero in campo in entrambe le competizioni.
L'andata al Delle Alpi si concluse con un pareggio 2-2 ( a segno Jonk, doppietta di Casagrande e Pettersson). Il ritorno ad Amsterdam, invece, terminò con uno 0-0 che portò la squadra olandese alla vittoria del trofeo per il maggior numero di reti segnate in trasferta. Un episodio che è rimasto nella storia del Toro e non solo, è stato proprio il gesto della sedia alzata al cielo da Emiliano Mondonico, nella partita di ritorno della finale di Coppa UEFA. Il Torino in quella partita fu molto sfortunato, considerando i 3 pali colpiti. Ma ciò che spinse Mondonico ad alzare quella sedia fu proprio un fallo su Cravero in area di rigore, con conseguente penalty non dato. Un gesto che unisce grinta, spirito Toro e rabbia che rimarrà per sempre nei cuori granata. L' anno successivo, però il Torino riuscì a vincere la Coppa Italia contro la Roma e portò a casa il trofeo.
Viene ceduto al Monaco per problemi finanziari della società granata e poi gioca qualche anno all'Anderlecht. Sopraffatto dai dolori causati dall'artrite all'anca sinistra, decide di concludere la carriera calcistica nel 2001 in un club belga.
In totale, nella sua carriera ha collezionato poco più di 569 presenze e realizzato circa 132 gol, tra i vari campionati in cui ha giocato. A Torino conta 88 presenze 20 reti segnate.
Decise di allenare la squadra con cui ha terminato di giocare, il Charleroi, per un anno.
Ha avuto anche un incarico da manager nel Bruges nel 2007 e nel 2012 ha allenato il Mons, squadra belga, fallita però nel 2015.