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Granata nella storia: che fine ha fatto Fabrizio Lorieri?

di Marcello Ferron

La carriera di Fabrizio Lorieri probabilmente, seppur di tutto rispetto, sarebbe potuta essere ancora migliore, per le potenzialità messe in mostra dal portiere di Massa, classe '64, cresciuto nelle giovanili dell'Inter, e la stessa cosa si potrebbe dire forse della sua avventura al Torino, conclusa in un modo infelice nel 1989, sia per lui che per la squadra granata.

Sin dalle giovanili Lorieri mette in mostra ottime qualità, e l'Inter inizialmente lo cede in prestito in serie C, per farlo crescere e valutarne le potenzialità. Sfortunatamente per lui, in quel momento, dal settore giovanile nerazzurro esce un giovane portiere che farà parlare di sè, Walter Zenga; l'Inter decide di puntare sul giovane Zenga e sceglie di cedere Lorieri. Le qualità dell'estremo difensore di Massa tuttavia non sono però passate inosservate al Torino, ed i granata decidono di puntare su di lui, acquistandolo dai nerazzurri nell'estate del 1986. La prima stagione è di assestamento, Lorieri gioca titolare e, pur alternandosi con Renato Copparoni in alcune occasioni, colleziona 24 presenze e mette in mostra il suo potenziale. La stagione 1987-88 è la migliore in granata per lui, è titolare inamovibile e disputa un grande campionato, giocando tutte e 30 le partite. Anche il Torino ha un buon rendimento, ed arriva a giocarsi l'accesso alla Coppa UEFA in un drammatico spareggio-derby contro la Juventus; dopo 120 minuti il punteggio è ancora fermo sullo 0-0, ed ai rigori i bianconeri la spuntano per 4--2, con il Toro condannato dagli errori di Comi e Benedetti. Nonostante l'amarezza per aver mancato l'Europa, la stagione come detto è decisamente positiva per Lorieri che sembra pronto a riconfermarsi per la stagione successiva. La stagione 1988-89 si rivelerà invece decisamente amara per il Toro e per il portiere. La squadra arranca, vengono cambiati ben 3 allenatori , che non riescono ad evitare che il Torino rimanga invischiato nella lotta per non retrocedere. In più Fabrizio si ritrova di nuovo a fare i conti con un giovane dal brillante futuro davanti, arrivato nell'estate del 1988 dal Brescia, di nome Luca Marchegiani. Il toscano non è più titolare inamovibile, a fine stagione le presenze saranno 17 per entrambi i portieri ed anche il rapporto con la tifoseria inizia ad incrinarsi. Un episodio simbolo del clima teso di quella stagione avviene nel match contro il Milan, il 18 dicembre 1988: i granata stanno conducendo 2-1, ma proprio nel finale, ad un minuto dal novantesimo, un'incomprensione tra il portiere e ed i difensori del Toro, permette a Marco Van Basten di segnare di testa il 2-2. Lorieri è furente, i compagni e lo staff cercando inutilmente di calmarlo, ma lui non sente ragioni, ed il pubblico inizia a fischiarlo. A fine stagione il Toro retrocede in B dopo 30 anni, e Lorieri viene ceduto all'Ascoli, dove sostituisce Andrea Pazzagli, passato al Milan.

Nella Marche tornerà a mostrare nuovamente il proprio valore nelle 4 stagioni successive, confermandosi un portiere di assoluto livello. Dopo una breve esperienza alla Roma passa al Lecce, contribuendo a portare i salentini dalla C alla A.Chiuderà con il calcio giocato nel 2004, iniziando poi una carriera come vice allenatore e come preparatore dei portieri. Nel giugno 2019 è diventato il preparatore dei portieri della Sampdoria, dopo aver lavorato per 5 anni al Sassuolo, dal 2013 al 2018, nello stesso ruolo. L'esperienza granata di Lorieri è stata quindi in chiaroscuro, ed il finale è stato certamente amaro, ma anche sotto la Mole, l'estremo difensore toscano, soprattutto nella seconda stagione, è riuscito a mettere in mostra quelle qualità che fin da giovane molti osservatori ed esperti avevano visto in lui.


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