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L'amarcord neroazzurro dell'ex-granata Galante: "Peccato per l'addio di Moratti, uno dei pochi davvero umani nel calcio. Per noi fu un padre"

di Claudio Colla

Interrogato da TuttoMercatoWeb in merito al passaggio di proprietà suggellato ieri in casa Inter, il 39enne ex-difensore centrale Fabio Galante, doppio ex della gara di domenica (all'Inter tra 1996/97 e 1998/99, al Toro dalla stagione successiva fino al 2003/04), afferma con una certa amarezza: "Sono notizie che nessuno vorrebbe mai sentire. Io ho avuto la fortuna di lavorare con il presidente Moratti, ed è una delle poche persone davvero umane nel mondo del calcio. Sentendo le sue dichiarazioni posso dire che lascia per amore. Lascia la squadra in buone mani, e dimostra ancora una volta di voler bene all'Inter, anche con la scelta di andare via.

Si perde un po' di romanticismo? Si perde un po' tutto, si perde un presidente vincente. La famiglia Moratti è stata la famiglia più vincente della storia nerazzurra, e dispiace molto perdere un personaggio così. Però il momento economico negativo colpisce non solo il calcio, ma un po' tutto.

Con Moratti personalmente ho ancora un grande rapporto, ho avuto modo di vederlo quando sono stato a Milano, di sentirlo al telefono. Quando sono arrivato all'Inter ero molto giovane, avevo 23 anni, e posso dire di essermi trovato molto bene. Lui ha sempre avuto parole bellissime per me. Mi disse che per me la porta era sempre aperta ed è stato un padre, non solo per me, ma per tutti i giocatori che erano all'Inter. Di presidenti così ce ne sono pochi in giro".