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La verità di Maksimovic: "Cairo non volle parlarmi"

di Marina Beccuti

Nikola Maksimovic, classe '91, è tornato sul suo addio al Torino, spiegando il suo punto di vista direttamente sul sito della sua nuova squadra, lo Spartak Mosca.

“I primi anni a Torino sono stati molto buoni, già dopo la prima stagione avevo offerte. Alla seconda stagione era arrivata offerta da 18 milioni del Napoli, lo comunicammo al club che ci chiese di rimanere un’altra stagione, promettendoci che ci avrebbero ceduti l’anno successivo. Cairo disse ‘Se ci offrono più di 20 milioni andrai via. Il Napoli ne offri 18 più bonus, ma il Torino non volle trattare". 

In seguito arrivò Sinisa Mihajlovic e l'allenatore serbo avrebbe potuto convincere il difensore, suo connazionale, a rimanere, ma a determinati parametri, come ha spiegato lo stesso Maksimovic: "Dissi a Sinisa che potevo rimanere, ma alle condizioni che mi aveva offerto il Napoli.  Il club azzurro era arrivato ad offrire 23 milioni, parlavo con Cairo che diceva sempre che doveva pensarci. Il campionato stava per iniziare, decisi così di andare in Serbia quando il presidente iniziò a non rispondere alle mie telefonate. Quando il Napoli tornò forte su di me, successe ancora una cosa. Dovevo andare a fare le visite mediche, ero a Francoforte per un aereo, ma fu dichiarato un allarme terrorismo e passammo la notte lì". 

Alla fine il difensore approdò al Napoli, ma non ebbe fortuna con Maurizio Sarri, causa anche alcuni infortuni: "Sarri non ha nulla contro di me, è un professore di calcio. Lui semplicemente sceglie di giocare con la stessa squadra se non ci sono squalifiche o infortuni. Questo è il motivo per cui ho scelto lo Spartak, perché è in Russia dove si giocherà anche la Coppa del Mondo”.


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