Lerda: "Quest'anno il Toro è più completo"
Fonte: www.sampdorianews.net
Nell'ultima puntata di Sampdoria sempre con te, il programma radiofonico di Sampdorianews.net in onda su Radio 103 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 19 alle 20 (scriveteci via sms al 3381010360), è intervenuto l'ex allenatore del Torino Franco Lerda.
La sua opinione in merito al match di venerdì tra Sampdoria e Torino: "Sono due squadre costruite per vincere. Stanno mantenendo questi presupposti, perché il Torino ha vinto 3 partite su 3 fuori casa ed è primo in classifica, mentre la Sampdoria è 2 punti dietro, ma non ha ancora perso. Sono due squadre imbattute che si giocano una partita importante, non tanto dal punto di vista della classifica, perché il campionato deve ancora "iniziare", ma dal punto di vista psicologico, perché se dovesse vincere il Torino sarebbe un'ulteriore iniezione di fiducia per una squadra che sta già facendo bene, mentre se dovesse vincere la Samp scavalcherebbe il Torino. La ritengo una sfida importante sotto il punto di vista mentale, perché i punti in questa fase del campionato non contano più di tanto".
Mettendo a confronto le due rose, qual è secondo lei quella più attrezzata per vincere il campionato?: "Sulla carta la Sampdoria ha valori maggiori del Torino. Il Torino è costruito per un sistema di gioco chiaro che ha voluto il nuovo allenatore Ventura, ha preso ottimi giocatori e ha confermato elementi importanti quali Ogbonna e Bianchi, però direi che l'organico della Samp è qualitativamente più importante".
Ha più motivazioni una big appena retrocessa come la Samp o una squadra come il Torino reduce dalla delusione della mancata promozione in serie A dell'anno scorso?: "Le delusioni sono altre, non la mancata promozione. L'anno scorso siamo partiti con una squadra che ai nastri di partenza era assolutamente incompleta, quest'anno la società ha lavorato bene perché la squadra ha più qualità rispetto allo scorso anno ed è stata costruita con le tempistiche giuste, dunque credo sia molto competitiva. La Sampdoria è appena retrocessa e dunque vorrà ripartire per far bene in questo campionato e possibilmente vincerlo, ma non è mai facile. Il Torino è il terzo anno consecutivo che milita in serie B, ma non è mai semplice vincere il campionato cadetto, soprattutto in una piazza dove c'è molta pressione".
I due mister a confronto, Ventura e Atzori, un commento su entrambi: "Uno è molto giovane, l'altro esperto. Atzori viene da una stagione molto positiva a Reggio, dove ha fatto bene. Quest'anno ha una squadra, una società e una tifoseria più importanti e dovrà gestire altre pressioni. Mentre l'anno scorso l'obiettivo playoff è stato un qualcosa di importante, ma che inizialmente non era nei piani, quest'anno con la Sampdoria deve cercare di vincere. Ventura è un allenatore ormai navigato in questa categoria, conosce molto bene il campionato e ha un'idea chiara di gioco. Insomma, sono due ottimi tecnici".
A chi dovrà stare attenta la Sampdoria e a chi invece il Torino?: "La Sampdoria ha un parco attaccanti di notevole spessore. In questa prima fase ha giocato davanti con Bertani e Pozzi e il Torino dovrà stare molto attento. Il Torino a sua volta è una squadra che ha dimostrato di subire molto poco, si difende con tutti gli uomini e poi riparte, quindi la Sampdoria dovrà stare attenta alle ripartenze dei granata".
Ci sono tante squadre che dopo la retrocessione in B riescono subito a tornare in serie A, perché il Torino non ci riesce?: "Il Torino dovrebbe stare sempre in serie A, non c'è solo un motivo, ce ne sono tanti. Il Torino in questi anni è stato più in B che in A. Non riesce perché i risultati dicono quello, non è semplice trovare una spiegazione".
Influiscono negativamente una tifoseria e un ambiente molto esigenti?: "Ma no, i tifosi sono così dappertutto. E' chiaro che in una piazza come Torino la serie B sta stretta, mi sembra chiaro".
Un pronostico?: "Non sono bravo nei pronostici. Spero e credo che sarà una bella partita perché si trovano di fronte 2 tra le 3-4 squadre più forti del campionato. Credo che la squadra che perderà avrà tutto il tempo per recuperare e quella che vincerà non dovrà sentirsi in paradiso, perché la strada è molto lunga".