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Luciano Castellini: "I portieri sudamericani sono più vistosi nelle parate, ma preferisco gli italiani emergenti"

di Claudio Colla

Portiere dello Scudetto 1975/76, Luciano Castellini, storico estremo granata, ha parlato delle recenti performance iridate delle nuove leve sudamericane, paragonandole agli interpreti del ruolo nostrani: "Io sono certo e convinto che i nostri portieri siano più regolari. Ci stupiamo delle belle partite, vediamo solo quello, l'erba più verde. Sono certo che, oramai, non esista una scuola unica: il mondo è piccolo, non s'inventa niente. Ha fatto bene anche Sirigu, solo che sugli italiani c'è più severità di giudizio.

Ochoa e Navas? I messicani hanno avuto spesso buoni portieri, in Costa Rica non mi ricordo...a loro piace la parata difficile: quella facile diventa complicata, tutto qui. Anche io ero capace di far diventare difficile il facile, le loro parate questo raccontano.

La scuola italiana sta crescendo bene: sento dire che non ci sono giovani, ma Bardi, Sirigu, Colombi, Perin, Scuffet, sono tutti bravi...Sirigu è al PSG, Bardi andrà a giocare. Perin lo vuole il Bayern, anche noi abbiamo portieri importanti. Handanovic? Un grande portiere, peccato non averlo visto ai Mondiali. Se l'Inter lo perdesse vorrebbe dire che ci sarebbe una strategia di mercato dietro, ma non sta a me dirlo nè saperlo".


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