Mandorlini: "Nicola è da confermare. Belotti? Lo sogno bandiera granata"
Fonte: Tmw
Calciatore al Torino negli ultimi anni ‘70 e allenatore all’Hellas Verona tra il 2010 e il 2015, con i risultati sportivi migliori raggiunti proprio sulla panchina gialloblu: Andrea Mandorlini è il doppio ex per eccellenza della sfida di oggi pomeriggio al Bentegodi. E si troveranno di fronte due allenatori con il futuro incerto: “Nicola merita la conferma per ciò che sta facendo, Juric è accostato a tanti club perché è molto bravo” il commento sui due colleghi. In esclusiva a TuttoMercatoWeb, Mandorlini ha toccato tanti temi legati a granata e gialloblu, oltre a raccontare i ricordi personali sull’omaggio a Superga per il Grande Torino.
Mandorlini, probabilmente vale più di tre punti il successo conquistato dal Torino contro il Parma.
“Era una partita da non sbagliare, i granata non l’hanno sbagliata. E adesso si ritrovano con tre punti di vantaggio sulla terzultima, oltre ad avere una gara in più da giocare rispetto alla concorrenza: a questo punto del campionato, sono due fattori che possono davvero fare la differenza. Per l’umore e per le convinzioni del gruppo, la vittoria di lunedì scorso ha un’importanza fondamentale”.
Belotti continua a non segnare, lo fanno gli altri per lui: cosa vuol dire avere 17 marcatori diversi in rosa?
“Anche questo è un altro aspetto importante, vuol dire che Nicola sta lavorando sui singoli giocatori e le responsabilità in fase offensiva sono condivise tra tutti. E poi vuol dire che attaccano in tanti, un’altra novità portata dal nuovo allenatore”.
Quindi ripartirebbe da Nicola anche il prossimo anno?
“Sta facendo qualcosa di importante, è arrivato in un momento delicatissimo della stagione e durante il quale la squadra faticava incredibilmente. Si vede che ha riportato lo spirito Toro e che ha cambiato i suoi ragazzi a livello caratteriale, l’ultimissima conferma è arrivata lunedì: si percepiva la preoccupazione all’inizio della partita, ed era normale che fosse così perché valeva veramente tanto, ma i granata sono rimasti tranquilli e hanno portato a casa la vittoria”.
Si parla tanto del futuro di Nicola così come quello del Gallo: lo vede ancora al Toro?
“Sono un nostalgico, credo ancora nei vecchi valori del calcio che probabilmente stanno venendo un po’ meno. Io, però, sogno sempre i giocatori bandiera, quelli in cui ti puoi immedesimare: e Belotti lo immagino proprio così, un uomo Toro che resti sotto la Mole. Il Gallo dovrebbe essere il presente e il futuro di questo club, ma nessuno può sapere che cosa succederà”.
Passando al Verona, si è rilassato un po’ troppo nell’ultimo periodo?
“Ci sta un momento di flessione, è una delle squadre con il numero più alto di chilometri percorsi e giocando così spesso è inevitabile pagare un po’ di stanchezza. Mi concentrerei più sui complimenti da fare a Juric e ai suoi ragazzi, hanno disputato un altro campionato importante e soprattutto sono riusciti a salvarsi con enorme anticipo rispetto alla fine della stagione”.
Proprio Juric sembra più lontano dai gialloblu, tra le altre viene accostato anche e proprio al Toro.
“E’ normale che il suo nome giri, vuol dire che ha fatto un lavoro egregio e che gli viene riconosciuto. Non voglio mancare di rispetto a Nicola, però sicuramente avrebbe quei valori granata che da sempre si tramandano”.
Un po’ come capita a Superga: è stata la settimana del 4 maggio, che ricordi ha degli omaggi che ha vissuto in prima persona?
“Si saliva sempre con il settore giovanile al completo, sono sensazioni che ti rimangono dentro: quella data resterà nella memoria di tutti, è un giorno indelebile nella storia. E per me il Toro è stata la vita, con le emozioni vissute che rimangono indimenticabili”.