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Mazzarri: "Il Torino? Avevo dei giocatori, ragazzi eccezionali

di Marina Beccuti

Lunga intervista al Corriere dello Sport per l'ex allenatore granata Walter Mazzarri, che ha ripercorso anche gli anni del Torino.

Dopo aver parlato di De Laurentiis ai tempi del Napoli, il tecnico toscano si è focalizzato anche sul suo rapporto con Cairo.

“Anche col presidente Cairo la stima è ancora intatta. Sono arrivato in corsa, ho fatto benino subito, ma l’anno importantissimo è stato quello in cui ho completato la preparazione, l’anno dei 63 punti, una cosa incredibile, è tuttora il record dei tre punti. E ti dico la verità, resta il rammarico di aver solo sfiorato la Champions. Siamo arrivati in Europa League, ma se avessimo vinto a Empoli e a sei minuti dalla fine Ronaldo non avesse pareggiato a Torino, saremmo andati su noi".

Mazzarri rileva anche altri dati incoraggianti del suo periodo: "Avevo dei giocatori, ragazzi eccezionali, che mi seguivano alla lettera. Se vai a vedere i dati, eravamo al primo posto per intensità del pressing nella metacampo avversaria, rubavamo palla dopo due, tre passaggi, praticavamo il possesso e per una squadra di media portata era un autentico miracolo del lavoro. Siamo riusciti ad arrivare settimi in un campionato dove sai benissimo che squadre c’erano proprio perché ci muovevamo a memoria. Abbiamo battuto l’Inter, il Milan, l’Atalanta che andava per la maggiore. Nel girone di ritorno siamo arrivati quarti con 36 punti e se controlli il valore della rosa… Bremer quando arrivò dal Brasile lo feci giocare una partita di Coppa Italia, era davvero in difficoltà. Lo tenni fermo a fare tecnica per quattro mesi, senza quasi farlo giocare, è diventato bravissimo, nel ruolo uno dei migliori. Il ragazzo è serio, si metteva lì, lavorava sodo, è bravo anche con i piedi”.


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