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Meteora granata: Alejandro Escalona

di Marcello Ferron

La stagione 1999-2000 è una di quelle annate che certamente non suscitano bei ricordi tra i tifosi del Toro. I granata, appena ritornati in Serie A, poterono godersi solo per quella stagione la massima categoria, ed alla fine del campionato dovettero fare i conti con l'amaro ritorno nella serie cadetta, nonostante una squadra che al suo interno annoverava nomi di tutto rispetto, quali Gigi Lentini, che era però ormai in parabola discendente, Marco Ferrante, Francesco Coco, che all'epoca era certamente uno dei prospetti più interessanti del panorama italiano, ed un portiere esperto come Luca Bucci. In panchina, a guidarli, un'istituzione del Toro come il Mondo, Emiliano Mondonico.Ma nonostante questi nomi come detto la stagione ebbe un esito sportivamente drammatico.

Ed in quell'annata nefasta, sotto la Mole, sponda granata, passò anche un giovane esterno sinistro cileno, Alejandro Escalona, che tuttavia non riuscì a lasciare traccia della sua breve permanenza in granata,rivelandosi un oggetto misterioso ed un acquisto decisamente poco azzeccato, in linea con il trend di quella sfortunata stagione. Tuttavia, al suo arrivo in granata nel gennaio 2000, le prospettive sembravano decisamente diverse; il Torino lo aveva acquistato dai cileni del Colo Colo, ed aveva battuto la concorrenza del Perugia di Luciano Gaucci, che in quegli anni era una delle squadre più attive nello scoprire giovani di qualità. Su Escalona inoltre sembravano esserci anche gli occhi di diversi top club europei, dopo un buon mondiale under 20 disputato con la nazionale cilena in Egitto. Tuttavia le aspettative legate al suo arrivo non trovarono il minimo riscontro sul campo; Escalona giocò soltanto 3 partite con la maglia del Torino in quella seconda parte di stagione, non riuscendo mai ad imporsi , e naufragando, come il resto della squadra, che a fine stagione dovette fare i conti con l'inevitabile retrocessione. Nell'estate 2000, visto il rendimento deludente, il Toro lo lasciò partire, destinazione Benfica.

Dopo un'altra annata anonima in Portogallo, fece ritorno in Sudamerica, dove giocò fino al termine della carriera, nel 2012, tra Argentina, Brasile e Cile, non riuscendo mai ad imporsi, e fallendo nei due club di livello che decisero di puntare su di lui, il River Plate ed il Gremio, club nei quali complessivamente totalizzò soltanto 6 presenze.