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Mudingayi: "Sarei rimasto al Toro a vita"

di Marina Beccuti

Molti se lo ricordano, fu una delle ultime scommesse del Torino di Franco Cimminelli, poi arrivò il fallimento e il Toro ripartì con una nuova storia.

Stiamo parlando del centrocampista belga, di origini congolesi, Gaby Mudingayi, classe '81, scovato da Roberto Cravero quando, con Renato Zaccarelli, gestiva la parte tecnica del fu Torino Calcio. Cominciò a giocare nell'Unione Saint Gilloise e a Gent, ma a 23 anni arrivò al Torino, dove divenne presto un idolo della tifoseria granata, già provata dal calvario tra A e B e dalle voci di un fallimento vicino.

“Mi vollero tanto sia lui, sia Zaccarelli. Accettai con entusiasmo”, ha detto l'ex giocatore ai microfoni di giannidimarzio.com. Con compagni del calibro di Balzaretti, Sorrentino Quagliarella e così via ottenne una preziosa promozione in serie A, vanificata poi dal fallimento, che fece nuovamente retrocedere il Toro.

“Mi hanno sempre coccolato lì. I tifosi mi salutavano ovunque, mi incitavano tantissimo. Sarei rimasto a vita”, ha continuato il giocatore, che poi ha sposato una ragazza italiana e si è stabilito a Formia, avendo giocato per molti anni nella Lazio.

Adesso ha un sogno, essendo tra l'altro svincolato, fare il procuratore, anche se in attesa ha aperto un bar: "Sto studiando per diventare un procuratore. Mi piacerebbe far conoscere i nuovi talenti e farli arrivare in Serie A”, ha chiosato Mudingayi, uno che al Toro sarebbe rimasto a vita.


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