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Nicola Mora: "Toro, la squadra non aiuta Verdi. Servono Belotti e Zaza"

di Claudio Colla

Intervistato dai colleghi di TMW Radio, Nicola Mora, 40enne terzino sinistro, ritiratosi dal calcio giocato due anni e mezzo fa, protagonista di un passaggio in maglia granata nelle prime fasi della propria carriera (stagione 2000/01, 11 gare e un gol segnato in Serie B), ha parlato anche di Toro, nell'ambito della rubrica "Stadio Aperto": "Partire così presto in Europa ha avuto un certo peso. L'eliminazione, inoltre, ha inciso anche a livello psicologico. Magari dopo la pausa potrebbe tornare protagonista. Verdi? Diventa difficile capire quello che succede nella testa dei giocatori. Verdi a Bologna faceva il bello e il cattivo tempo, poi in una grande piazza ha fallito. Ci si aspetta qualcosa di più, ha grandissime qualità: quando uno fa vedere qualcosa, non è mai un caso. Il Torino non lo ha mai aiutato, la testa fa la differenza, e il momento negativo della squadra ha influenzato il suo rendimento. Alla squadra servono anche i migliori Zaza e Belotti". 

Sul Napoli: "Regna un po' di confusione, non solo dal punto di vista tecnico. Non si spiega il cambio d'idea della squadra sul ritiro: in certi momenti della stagione i giocatori devono stare insieme per ritrovarsi. In campionato bisogna recuperare terreno, rispetto agli anni scorsi non c'è solo la Juventus, ma anche le due romane. Non può perdere il treno Champions. La responsabilità più grande? Dividiamo, diamo il 33% a tutti. Il presidente lo conosciamo: talvolta è fuori dalle righe, ma poi è sempre pronto ad andare incontro a chi ne abbia bisogno. Quando però i risultati non vengono, i giocatori sono i primi responsabili, essendo loro i primi attori. Sono ampiamente in grado di attuare il gioco che vuole Ancelotti. L'errore grande da cui nasce tutto è il rifiuto della squadra di andare in ritiro. Ancelotti? Tutti si attendevano di più, soprattutto sotto l'aspetto gestionale visto il suo passato. Ci si aspettava che portasse una mentalità diversa in un ambiente che si esalta con poco". 

Sulla Fiorentina: "Montella ha grandissime qualità. Ho amici che lo seguono, e hanno visto come lavora. Da quando è rientrato, sta raccogliendo meno di quanto ci si sarebbe aspettato. La Fiorentina è una grande squadra, ha uno dei migliori giocatori del campionato come Chiesa, ha un grande attaccante, e ha anche ripreso Badelj. Tutti potrebbero fare di più, compreso l'allenatore, che non mi spiego come non riesca a ripetersi. I calciatori purtroppo sono la fortuna e la sfortuna di un tecnico. La Fiorentina non riesce a mettere in pratica il gioco propositivo di Montella. Dopo l'entusiasmo iniziale, mi sembra si sia spento un po' il fuoco".

Chiosa sul Bari: "Quando hai l'obbligo di vincere diventa difficile. In quella città c'è fame di calcio, la società vuole tornare tra i grandi. Hanno cambiato allenatore, e rispetto a Cornacchini sono cambiate tante cose. Bisogna dare del tempo a questa squadra: è fuori discussione pensare di vincere soltanto perché sei il Bari. Bisogna lottare contro tutti. Ma sono convinto che la squadra tornerà in alto".


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