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Novara, Ventola: "Se i tifosi mi fischieranno, li capirò"

di Giulia Borletto

2 stagioni, 35 partite e 6 gol segnati: Nicola Ventola è stato questo per il Torino. Oltre a Jimmy Fontana e Raffaele Rubino è lui uno dei tanti ex di lusso della partita di sabato contro il Novara. L'attaccante ex Inter è consapevole di non aver lasciato un buon ricordo nei tifosi granata, soprattutto perchè dopo gli anni passati tra le fila dell'Atalanta e i gol segnati (21) ci si aspettava molto di più da lui. A fine 2009, complice la retrocessione del Torino non gli viene rinnovato il contratto e fino a novembre rimane nullafacente, fino all'ingaggio del Novara. In una lunga intervista a La Stampa spiega così il suo personale momento da capolista della classifica di Serie B, una sorta di rivincita. "Direi più una rinascita, anche perché l'ultimo ricordo granata non è bello. Eravamo appena retrocessi, passai l'estate per capire il mio futuro e poi a novembre scesi in serie C per vincere una scommessa con il Novara. Avevo legato tutto al premio promozione: l'anno scorso credo che abbia preso più soldi mia madre con la pensione che io in campo. Però volevo restare vicino a Torino, dove continuo a vivere con la famiglia e Novara è stata la scelta giusta: società organizzata, grandi ambizioni e allenatore perfetto".

Vive ancora a Torino l'attaccante sposato con la bella modella brasiliana Kartika, quindi per lui sarà emozionante come un derby la partita di sabato pomeriggio. "La vivrò come un derby, anche se per i tifosi granata la vera sfida è con la Juve. A Novara è diverso: c'è grande entusiasmo, mancavano da 33 anni in serie B e vogliono assaporarsi l'evento. Non pensavo di mettere radici a Torino e ora amo questa città. Quando arrivai nel 2007, dissi a mia moglie: "Hai vissuto a Londra, New York e Parigi, chissà come ti annoierai qui". Ora ritrovo il Toro, anche se temo l'accoglienza". In che senso? "Sono retrocesso col Toro, piangendo per il dispiacere, e non sono riuscito a fare quello che avevo promesso. Io ero da Toro perché non mi tiravo indietro, ma capisco i tifosi: loro volevano i gol e ne hanno visti pochi. Se vogliono fischiarmi, li capisco".


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