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Peccarisi: "Il fallimento del Toro? Temo ci fosse un disegno..."

di Marina Beccuti
Fonte: Giuseppe Alessi per T.C. Sicilia Granata

Finalmente l’attesa per l’inizio del campionato è terminata e Siciliagranata, non ha esitato al richiamo del Toro catapultandosi nelle Marche per assistere ad Ascoli Toro. Nelle file dei marchigiani, protagonista del match, vi è una vecchia conoscenza del Toro e di Siciliagranata, dovuta soprattutto alle sue origini milazzesi, Maurizio Peccarisi. Con la sua consueta disponibilità il “Pecca” si e’ reso lieto di rispondere alle nostre domande su come ha vissuto la sua esperienza al Toro e senza mezzi termini risponde: “L’anno trascorso al Toro e’ stato senz’altro il più importante della mia carriera professionistica. Quando mi contattò il mio procuratore, dicendomi ti vuole il Toro, non esitai neanche un attimo, avrei firmato in bianco pur di indossare la gloriosa maglia granata. Fu tutto così immediato che mi sembrava di vivere un sogno, sapevo che vestendo la maglia granata, anche solo per poche partite, sarei entrato a far parte della storia del Toro. E invece ne venne fuori un’annata eccezionale, con ben 33 presenze culminata con la fantastica vittoria nella finale playoff contro il Perugia di Colantuono. Ancora a pensarci mi vengono i brividi. Una battaglia vinta, contro gente del calibro di Mascara, Ravanelli, Floro Flores, come da tradizione granata, con grandissime sofferenze. Eravamo davvero un bel gruppo, ci volevamo bene, eravamo un tutt’uno guidati, come ricorderete, da chi davvero incarna da sempre lo spirito del Toro: un galantuomo che risponde al nome di Renato Zaccarelli. Dopo la gioia e la conferma per la Serie A, purtroppo, il dramma di quell’assurdo fallimento. Si, uso la parola assurdo perché quel Toro non doveva fallire, in ritiro ne eravamo certi, ma non ci fu nulla da fare, era come se stessimo leggendo un libro dal finale già scritto. Ma quel finale, purtroppo, non lo scriveva lo stesso autore del libro. Dio mi perdoni, ma temo ci sia stato quasi “un disegno” per mettere in ginocchio quel Toro. Malgrado tutto io e Marazzina restammo diversi giorni dopo il fallimento, in attesa di poter tornare utili ai lodisti e quindi alla  nuova proprietà. Il Toro ci era entrato dentro. Purtroppo non arrivo’ alcuna proposta, e fui costretto, con un nodo in gola, ad accasarmi altrove (Triestina ndr), ma quella maglia, quegli straordinari tifosi, il misticismo di Superga, l’urlo della Maratona, sono cose che resteranno sempre in un angolo del mio cuore”.

Tornando al presente soffermandoci sulla sfida di domani “sono un professionista, e molto grato all’Ascoli e a mister Castori per avermi fortemente voluto dopo l’ennesimo sciagurato fallimento subito a Salerno. Salutando il Pecca non perdiamo occasione per invitarlo in qualche raduno di Siciliagranata e con l’affabilità che lo contraddistingue replica: “senz’altro, sarà un onore trascorrere una giornata con tutti voi quando verro’ giù in Sicilia per le ferie estive. Ho sentito qualche giorno fa il mio amico Balestri e mi ha parlato di Siciliagranata come del club per eccellenza. Simpatia, ospitalità e tante risate. Non potro’ mancare”.


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