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Pecci su Bologna-Torino: "I granata hanno qualcosa in più come gruppo. Bianchi? Farà più gol di Immobile"

di Riccardo Billia

A Bologna si è fatto le ossa tra il '73 e il '75, per poi tornarvi a fine carriera, nel triennio '86-'89. Ma a Torino ha vissuto sei stagioni importantissime della sua carriera. Eraldo Pecci è uno dei più importanti ex della sfida di domenica tra rossoblù e granata. Calciomercato.com ha raccolto le sue opinioni sul match di domenica del "Dall'Ara": "Mi aspetto una partita equilibrata. Ho visto i granata a Bergamo: quest’anno giocando bene hanno perso, mentre nello scorso campionato giocando male avevano stravinto. Poi ho assistito al pari-beffa col Milan: secondo me gioca bene e forse da questo punto di vista è un po’ più avanti del Bologna, anche se loro giocando in casa possono sempre vincere. Il Toro da come ha giocato avanza sicuramente qualcosa da questa classifica, mentre il Bologna ha sfiorato il successo a Udine e ha comunque soggetti che possono decidere la partita da un momento all’altro: penso a Bianchi e Diamanti, per dire due nomi. Il Toro invece ha qualcosa in più come gruppo. Le difficoltà di Immobile e Bianchi sottorete? Ogni partita è buona per sbloccarti, se sei un attaccante come loro. Immobile gioca più con la squadra rispetto a Bianchi, ma sono certo che Rolando a fine campionato avrà fatto più gol. Ventura, per il suo gioco, preferisce un giocatore di manovra".

L'ex centrocampista di San Giovanni in Marignano, da anni commentatore tv e ora anche scrittore, ha poi parlato anche del rapporto tra il Torino e gli arbitri: "Non penso che i direttori di gara siano indirizzati contro i granata. All’ultima giornata dell’anno scorso è successo qualcosa che non coinvolgeva il Torino e domenica a Firenze è accaduto un altro episodio che non vedeva presa in mezzo la squadra di Ventura. Credo invece che quando si lamentano Juve, Milan e le altre grandi sia diverso rispetto a quando si lamentano il Torino e le piccole. Gli arbitri sbagliano, da sempre, e purtroppo nel dubbio vanno sempre a vantaggio delle solite squadre. Bisogna, ahimè, farci l’abitudine".


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