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Sorrentino promuove Sirigu e studia da direttore sportivo: "Non mi sento pronto per allenare"

di Marina Beccuti

Stefano Sorrentino, che ha lasciato il calcio da pochi mesi, adesso sta studiando da direttore sportivo, mentre prima della sosta si dilettava a fare l'attaccante nella squadra ligure del Cervo, allenata da suo padre.

"Ho iniziato il corso da direttore sportivo a Coverciano: questi mesi mi sono serviti per capire molte cose. Non mi sento pronto e non è nelle mie corde fare l’allenatore e quindi mi piace molto di più un ruolo dirigenziale. Il mio agente Federico Pastorello ha sempre detto che gli servirebbe un supporto, un collaboratore, e questi mesi mi sarebbero serviti per capire meglio cosa fare. Se una o l’altra cosa. Per il direttore sportivo è già complicato perché c’è bisogno di qualcuno che ti dia fiducia. Sono stato a contatto con miei ex ds per vedere come si muovono e anche con Pastorello ho lavorato per capire come si sta dall’altra parte", ha rivelato a www.fanpage.it.

Tra i portieri più forti che ci sono in Italia spetta di diritto una posizione al numero uno granata, la squadra che gli è rimasta nel cuore: "Troppo facile dire Handanovic e Szczesny che sono tra i migliori al mondo e ti portano una buona quantità d punti durante l’anno. Negli ultimi due anni il portiere con il rendimento migliore secondo me è stato Sirigu del Torino per distacco, Donnarumma sta facendo bene, Gollini dell’Atalanta è un ottimo portiere. Mi piacciono molto Silvestri del Verona e Sepe del Parma stanno venendo su bene e Musso è un prospetto che mi piace molto".

Sulla situazione attuale del calcio, Sorrentino vorrebbe vedere finire il campionato, ma con la massima sicurezza: "Sono dell’idea che i campionati vanno finiti per tanti motivi. In primis per il rispetto della gente, dei tifosi, degli appassionati e degli amanti di questo sport; chiaramente alla base di tutto la ripartenza deve essere fatta nel momento in cui non ci sono più contagi o non ci sono più problematiche perché sarebbe molto peggio fermarsi se qualche giocatore dovesse risultare positivo. Bisogna spostare tutto, dalla fine dei tornei alla chiusura dei bilanci. È vero che l’azienda calcio è la terza in Italia e come tale deve ripartire. È giusto ripartire, naturalmente in sicurezza”.


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