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Ventura: "Toro più forte dell'anno scorso"

di Redazione TG

“La prima giornata di Serie A ha confermato che il Milan prosegue da dove aveva lasciato. Una squadra compatta che da la sensazione di essere forte. Ha acquisito consapevolezza”. Così a Tuttomercatoweb Gian Piero Ventura.

Ha avuto un grande impatto il Napoli.
“Mi ha stupito positivamente. Ha perso calciatori pesanti da Koulibaly ad Insigne fino a Mertens. Nonostante queste perdite ho visto una squadra consapevole, bisogna dargli grande merito”.

E la Juve?
“Diventa difficile dare un giudizio. Andrà giudicata quando sarà al completo. Al di là Di Maria mancavano Chiesa e Pogba. Sicuramente è nettamente più forte rispetto all’anno scorso”.

Ha ancora tempo per fare mercato il Verona, a caccia di rinforzi.
“Ha venduto per necessità. Deve dimenticare quello che è successo l’anno scorso. Ha fatto qualcosa di straordinario. Quest’anno è cambiato l’allenatore e sono mutati anche gli interpreti. Basti pensare a Caprari e Simeone e probabilmente anche Barak. Dovrà mettere da parte qualsiasi sogno e guardarsi alle spalle”.

E il suo ex Toro, mister?
“Se Schuurs si rivelerà un calciatore importante il Torino sarà più forte dell’anno scorso. Dovrà riuscire a sopperire alla perdita di Bremer. La squadra è competitiva. Ricci ha un anno di lavoro in più, Miranchuk è un grande rinforzo”.

Belotti è ancora senza squadra…
“Quando arriva il momento di cambiare squadra e il giocatore vuole andare bisogna lasciarlo andare. Nessuno me compreso poteva pensare che rifiutasse un triennale senza avere altro tra le mani, ha sorpreso tutti. Credevo che avesse qualcosa di pronto è assicurato. Ma l’uscita poteva essere migliore, alla Mertens. In ogni caso è un giocatore importante. E chi lo prenderà troverà un calciatore affamato, come quello che ho portato io in granata”.

Stasera c’è Bari-Palermo.
“Sono rientrato a Bari. Vedrò anche la partita. Hanno bacini di utenza che la B sta stretta ad entrambi. Da una parte a Bari c’è stabilità con i De Laurentiis e dall’altra una nuova società molto importante dal punto di vista economico ma le dinamiche del calcio italiano vanno assorbite per bene”.

Dopo le dimissioni del duo Baldini-Castagnini il Palermo ha scelto Corini come allenatore e Rinaudo direttore sportivo come soluzione ad interim. Per l’attuale ds è una sfida importante dopo il flop alla Cremonese che lo ha costretto a ricominciare dal basso…
“Se avessero avuto più tempo dopo le dimissioni di Castagnini e Baldini magari al Palermo avrebbero scelto subito un altro direttore sportivo in modo stabile, Palermo ha grandi pressioni e bisogna dare il massimo: gli errori in queste piazze così importanti vengono sempre amplificati. Ma c’è anche Luciano Zavagno: l’ho avuto come calciatore, è un ragazzo che pondera bene le cose e conosce il calcio italiano. Gli auguro di fare bene. Poi sicuramente Corini conosce la piazza ed è stata una scelta intelligente avergli affidato la panchina. In poco tempo hanno scelto come tecnico chi conosce la piazza e ha dimostrato serietà e attaccamento ai colori. Ma non vinci perché ti chiami Palermo. Al City Group va dato il giusto tempo per ambientarsi”.


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