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Agente Bianchi-Cairo: l'incontro a breve

di Giulia Borletto

Dopo essere stato il tormentone dell'estate, si appresta a diventare il nuovo tormentone del periodo post natalizio. Bianchi rimane, Bianchi va via. Non ne potrà più neanche lui di essere così al centro del mondo mediatico, ma ora come ora, quando una squadra come il Milan fa il tuo nome, non puoi aspettarti altro. La notizia ha dato uno scossone inaspettato all'ambiente granata che ovunque, meno che in rossonero si aspettava di immaginare il suo bomber. "Rolando vuole portare il Toro in serie A", ha commentato Riccardo Bianchi, fratello e manager dell'attaccante, "e se viene accostato al Milan tutto questo può solo renderlo orgoglioso, oltre a testimoniare il fatto che sta lavorando bene". Anche il presidente Cairo ha sottolineato di non aver nessuna intenzione a voler lasciarlo andare. "Non si muove da Torino e per me è incedibile. Già ad agosto non l'avevo venduto, nonostante un'offerta importante, e lo stesso farò a gennaio: Bianchi è fondamentale per il Toro".

Parole che tuonano da quest'estate, quando attorno al numero 9 si era alzato un vero polverone di voci di mercato. Voci insistenti e anche snervanti per lo stesso giocatore che però, in barba ai maligni, ha deciso poi di non interrompere la sua avventura sotto la Mole. "Da quando rappresento Rolando" continua Riccardo, "con il presidente non mi sono mai incontrato. Mi piacerebbe farlo in tempi rapidi per parlare degli obiettivi del Toro e di mio fratello. Lui ha sempre puntato a raggiungere i massimi livelli e se dovesse arrivare un'offerta dal Milan, o da un'altra grande squadra, è chiaro che si prenderebbe in considerazione il discorso. Rispettando sempre il Torino, anche perché Rolando ha già dimostrato l'attaccamento alla maglia granata". La risposta del patron granata? "La mia porta è sempre aperta, come quella di Petrachi" si legge su La Stampa. "In ogni caso Rolando è del Toro e non si muove. So che mi costa, Ma ho fatto una scelta precisa e non torno indietro". Habemus Cairo.