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Belotti-Pavoletti insieme? Si può. Incrocio pericoloso con Cagliari e Inter

di Claudio Colla

Due prime punte, dagli stili di gioco tuttavia piuttosto compatibili. Persino complementari, senza nemmeno dover sforzare troppo la fantasia. Se Leonardo Pavoletti, infatti, è un centravanti di stampo piuttosto classico, di quelli che sgomitano, tengono palla, occupano l'area avversaria per consistenti tratti della fase offensiva della propria squadra, che aspettano il momento per la zampata giusta. Andrea Belotti, capitano ora come non mai coraggioso del Toro, è sì, tutto questo, ma anche molto di più: maestro nel far ripartire la squadra, specie collocandosi, una quindicina di metri indietro rispetto alla mediana, sulle zolle di centro-sinistra del terreno di gioco, nel salire palla al piede, nel guidare la manovra e dialogare costantemente con compagni di reparto, esterni, centrocampisti capaci di inserirsi alle sue spalle, e giocare di sponda, convergendo verso il centro area avversario, con una delle suddette prime punte di stampo classico.

Se davvero Simone Zaza lascerà dunque Torino, il tentativo per strappare Pavoletti al Cagliari, a gennaio, ci sarà. E rincorrere la salvezza con una freccia in più al proprio arco: un centravanti esperto che, seppur ancora non del tutto tornato ai livelli di un paio d'anni fa, dopo l'infortunio che lo aveva tenuto fuori causa per la maggior parte della passata stagione. Con incrocio sull'asse Milano-Cagliari: l'ex-punta di Sassuolo, Genoa e Napoli, che interessa anche al Bologna, piace infatti anche all'Inter, come potenziale vice-Lukaku, qualora non fosse possibile arrivare a obiettivi di maggior respiro internazionale, uno tra tutti Olivier Giroud. E chissà che proprio Zaza, sondato in passato sia dal Cagliari sia dall'Inter, non possa essere la chiave di volta per l'affare. Tutto subordinato, in ogni caso, al prosieguo o meno dell'esperienza di Marco Giampaolo sulla panchina del Toro, e, in caso di esonero del Maestro, alle intenzioni del prossimo tecnico granata.