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Belotti-Toro, l'infortunio sarà il viatico per il rinnovo?

di Claudio Colla

Appare ormai chiaro che Andrea Belotti tornerà in campo a 2022 inoltrato, e che la sua stagione sia un percorso decisamente in salita. Partecipazione a Qatar 2022 - ammesso che ci si arrivi, alla kermesse mondiale, - a questo punto, inclusa. Un 2021 avaro, avarissimo di soddisfazioni, dal punto di vista dello score personale, nonostante la grande vittoria di Wembley, seppur da comprimario.

Al di là di quelle che saranno le sue vicende, e, forse, vicissitudini, in maglia azzurra, il punto è che Il Gallo, a un passo dallo spegnere la ventottesima candelina (per la prima volta da papà), anche a causa dell'infortunio occorsogli, si trova tagliato fuori da quell'ipotesi di addio invernale al Toro, ventilata, in più di una sede, quanto meno a livello mediatico. Anche sulla base di un'intesa con Juric apparsa non più che parziale, oltre che precaria.

A comandare la situazione, tuttavia, potrebbe essere la sua ulteriore perdita di godibilità sul mercato. Certo, è arduo pensare che un Belotti a parametro zero, a prescindere da come la stagione terminerà, non possa risultare, in assoluto, appetibile, specie per club da medio-bassa Champions o alta Europa League, o che quanto meno aspirino nell'immediato a quel livello. Ma, sulla base più di un reciproco atto di prudenza, che di una vera fiammata d'entusiasmo, il tanto chiacchierato rinnovo di contratto, tra il capitano e il suo Toro, potrebbe in definitiva giungere. Con un aumento di stipendio significativo ma ragionevole (magari tra i due milioni e mezzo e i tre milioni di euro annui), e con la prospettiva, derivata dalla necessità, di puntare insieme ai quartieri alti della classifica.


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