Bonifazi-Toro, in stallo la trattativa per il rinnovo. Ma può riprendere quota
Un ottovolante senza fine, la storia recente del rapporto tra il Toro e Kevin Bonifazi. Il riscatto da parte della SPAL, il controriscatto esercitato dai vertici granata, del valore di circa 11 milioni di euro; il mancato inizio del ritiro di Bormio col resto del gruppo, a causa del residuo di vacanza post-Europeo Under-21, e poi la cessione quasi sicura, sfumata per via dell'assenza di club pronti a venire incontro alla richiesta per il cartellino (15 milioni), a fronte della mancata disponibilità del Toro a prestarlo nuovamente. Il confronto con società e staff tecnico, il ritorno in organico a tutti gli effetti, i preliminari di Europa League, conditi dal gol siglato contro lo Shakhter Soligorsk. Fino ad arrivare al vivo del campionato, con 268 minuti in campionato, suddivisi in tre gare da titolare: debutto col Sassuolo, successo di Parma sull'Atalanta (con primo gol in Serie A da granata), disastro di Lecce, dal quale comunque esce tra i "meno peggio" di casa Toro. Ora, la scarsa chiarezza su chi sia l'uomo di riferimento sul centro-sinistra difensivo, tra lui, Lyanco (al momento la soluzione più plausibile, al netto dei ripetuti infortuni), e Djidji. Dando per assunto che il ritorno a tutti gli effetti di N'Koulou sia permanente, e che Bremer torni a essere la sua alternativa al centro.
Bonifazi, candidato almeno a uno spezzone di gara, lo è. Domenica, contro quell'Udinese che si era affacciata sulle sue tracce. Una delle tante, insieme ad Atalanta, Fiorentina, Parma, Sassuolo, la solita SPAL. Nel frattempo, un futuro tutto da definire per il classe '96, affamato di minutaggio e di esperienza in campo da acquisire. L'ultimo giro d'ottovolante sembrava aver fatto registrare passi avanti circa l'eventuale rinnovo di contratto col Toro: proposta, come sottolinea TMW, per una scadenza fissata al giugno 2024, situazione in stallo. Ma le caratteristiche tecniche e atletiche per far bene non mancano, e il potenziale per un fruttuoso rapporto a lungo termine, al netto della volontà stessa del giocatore, non sembrano affatto mancare. A patto che nella visione di Mazzarri vi sia effettivamente una posizione di rilievo, quanto meno in termini - ancora - potenziali, per il giocatore.