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Cagliari-Toro, i colpi recenti mancati. Nuove prospettive in vista?

di Claudio Colla

Trentadue anni compiuti lo scorso novembre, tre anni e mezzo trascorsi a Cagliari, contrassegnati da un entusiasmante arco di crescita, che lo ha portato a debuttare in Nazionale - debutto con gol, peraltro - alla soglia dei trent'anni d'età, bruscamente interrotto da una lunga trafila in infermeria, che lo ha privato dei gradi da titolare. Leonardo Pavoletti (in foto) sarebbe forse arrivato a Torino, a gennaio, qualora avesse salutato i colori granata Simone Zaza; si era affacciata, seppur brevemente, anche l'ipotesi di uno scambio che portasse la punta lucana in Sardegna. Prospettiva che, in vista della prossima stagione, con l'ipotesi retrocessione a complicare i programmi per entrambi i club, potrebbe anche non essere peregrina, considerata la sensazione di un ciclo finito per entrambi, e due contratti ancora in essere (Pavoletti fino al 2022, Zaza fino al 2023).

Lungo le ultime due finestre estive, invece, il Toro ci ha provato davvero per Joao Pedro, cresciuto fino a diventare il volto principale della compagine isolana. Il quasi ventinovenne brasiliano, probabilmente destinato a una maturità calcistica caratterizzata da almeno un tentativo tra le file di una big, ha voluto restare a Cagliari, nonostante le tante proposte. Dal canto loro, i vertici isolani hanno respinto la proposta di uno scambio, tendenzialmente con conguaglio, nel momento in cui il Toro ha messo sul piatto sia il succitato Zaza, sia Simone Verdi. Perché, d'altra parte, privarsi della propria stella, capace di offrire un grande rendimento individuale anche nei momenti peggiori della squadra, con diversi tecnici e diversi moduli, per sostituirlo con le potenziali prime linee, divenute però seconde - o al massimo "semi-prime" - a causa di prestazioni al di sotto delle aspettative, di una squadra per di più complessivamente quanto o più in difficoltà, dal punto di vista della classifica?

Il Toro, infine, ci aveva provato per ulterori elementi dell'attuale organico isolano. Uno tra tutti Radja Nainggolan, interessato a ridimensionare la risma della squadra d'appartenenza esclusivamente per riabbracciare l'amata Cagliari, e rimasto dunque un mero sogno per Cairo, Bava (prima), e Vagnati (poi). Niente da fare, per ora, anche per Luca Ceppitelli, già capitano, ormai relegato a elemento di secondo piano, e per Alfred Duncan, seguito a più riprese dal Toro, e passato dalla Fiorentina alle schiere rossoblù poche settimane fa. Senza dimenticare, ciliegina sulla torta, che dal fronte granata, a seconda di come si metteranno le cose a fine stagione per lo stesso Cagliari, sarà in uscita, tra pochi mesi, Salvatore Sirigu; il trentaquattrenne portiere sardo lascerà i pali granata, dopo un quadriennio, pressoché per certo, e, qualora mancassero le proposte dalle big, quelle che gli consentirebbero di avviarsi verso l'ultima parte della sua carriera tra alta classifica e competizioni europee, non è da trascurare l'ipotesi di un approdo isolano, a rimpiazzare quell'Alessio Cragno che a una big, l'estate prossima, si unirà sicuramente.


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